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Inter, beffa Champions

I nerazzurri nella "prima" euro sfida con una big trovano il pari nella ripresa con Zielinski, si illudono ma al 93' Gimenez li gela: quinto ko stagionale. E l'Atletico fa festa

Inter, beffa Champions
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L'Inter cade anche in Champions, nel modo più rumoroso, a paura quasi passata e partita quasi finita. Decide un colpo di testa di Gimenez, su calcio d'angolo, di solito una delle specialità nerazzurre. Quinta sconfitta stagionale, la prima in Europa dopo 4 vittorie. Ma la prima contro una pari grado o quasi. Uno scontro diretto, insomma, di quelli ancora una volta indigesti alla banda Chivu. Da capire se e quali danni farà nella testa dei giocatori e in tutto l'ambiente. Buon per l'Inter che in classifica cambia poco e resta ancora possibile strappare un posto fra le prime 8, anche se poi quel che conta davvero è finire dentro le migliori 24.

La sorpresa di Chivu (voto 5, come le sconfitte) non è tanto la conferma di Carlos Augusto a destra (voto 5, non di più), questa semmai è la prova di quale sia la sua attuale fiducia in Luis Henrique, quanto la presenza di Akanji (voto 5, il gol decisivo lo prende lui) al centro della difesa, con Bisseck (voto 6) defilato sul centrodestra. Resta che anche stavolta, come già contro il Milan, l'Inter gioca soprattutto a sinistra. La lezione del derby è servita più a Simeone (voto 7) che a Chivu. L'Inter parte forte, ma è solo un'illusione, un paio di petardi che Dimarco (voto 6,5) indirizza prima fra le braccia di Musso (voto 7), poi fuori. A salve spara subito anche Lautaro (voto 5), nervoso e preoccupato più a protestare che altro, come sempre succede nelle serate di scarsa vena. Uscirà dopo Bonny (voto 6,5) solo per rispetto, visto che gioca molto peggio di lui, esattamente come peggio di Thuram aveva giocato contro il Milan.

Male anche Calhanoglu (voto 5), che come nel derby perde in mezzo al campo il pallone da cui nasce il contropiede avversario. Segna Alvarez (voto 6,5), sfruttando un rimpallo e l'imperfetto tocco di Carlos Augusto (col sinistro, quando sarebbe stato più logico calciare col destro, ad avercelo buono) che sbatte su Baena. Al Var servono 3 minuti per stabilire che dopo la pancia il pallone non ha toccato il braccio del madridista, e alla fine (ma non all'arbitro) qualche dubbio rimane.

L'avvio del secondo tempo pare quello del primo, ma dopo che Barella (voto 6,5) colpisce la parte alta della traversa e che Musso nega con le gambe il pareggio a Dimarco, l'Inter trova finalmente il gol con Zielinski, dopo un grande colpo di Bonny.

Il Cholo gioca una doppia partita. Parte con la difesa a 5 e Alvarez unica punta. Va di fatto in vantaggio alla prima azione offensiva e perciò da lì in avanti trova naturale difendersi, provando a ripartire, senza però mai riuscirci con efficacia.

Quando però Zielinski rimette in parità il risultato, Simeone cambia rapidamente squadra e faccia e costringe l'Inter alla sofferenza finale. Il gol allo scadere sa di beffa, ma deve anche essere una lezione da mandare a memoria.

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