Milano Mauro Icardi non segna, l'Inter è in crisi. Nulla garantisce che le due situazioni siano collegate tra loro, ma le difficoltà amplificano il momentaccio e i numeri lo certificano. Da quando Icardi veste nerazzurro non era mai successo che restasse a secco per sei partite di fila, per 554 minuti che sembrano interminabili. È fermo al gol su rigore contro l'Udinese del 15 dicembre scorso, il gol su azione manca addirittura da oltre due mesi, dalla partita contro la Roma dell'Olimpico. Con la Sampdoria nel 2013 toccò una striscia di 9 gare, ma sembra passata un'eternità e il digiuno attuale fa molto più rumore.
La squadra soffre, Spalletti è in discussione e il mercato ha portato in grembo indiscrezioni e mal di pancia. Rapporto causa-effetto, chissà. Il capitano ha smarrito la rotta, l'Inter è in balia di un digiuno che rivela altri numeri eclatanti: nelle ultime otto partite solo quattro gol, nessuna squadra ha fatto peggio in Serie A. Peggio dei propri record negativi, l'Inter in quest'anno solare non ha mai segnato in campionato. Per una striscia del genere bisogna tornare addirittura al 1956.
Per il bomber argentino il 2019 non è certo iniziato sotto i migliori auspici, la vicenda del rinnovo del contratto, gestita con polso e rigore dalla moglie Wanda, ha finito per compromettere le sue prestazioni, indispettire i tifosi, creare malumori. Ma già dal principio l'anno era cominciato male, con quel rientro in ritardo dall'Argentina e la maxi multa di 100mila euro. Col senno del poi, i gol in coppa Italia restano come palliativo e sullo sfondo, dal ricordo ingiallito, rimane anche il campionato scorso che il goleador sudamericano ha chiuso a 29 reti, vincendo il titolo di capocannoniere con Ciro Immobile. Quest'anno è ancora fermo a nove, di cui tre su rigore, e la corrente da risalire spinge forte dalla parte opposta.
Negli ultimi 15 tentativi a rete Icardi non è stato il solito Icardi, li ha sperperati tutti e l'azione simbolo resta quella capitata dopo un solo minuto contro il Bologna: regalo di Poli, ma a tu per tu col portiere il numero 9 spara malamente fuori. Niente freddezza, ancora un errore, eppure qualche giorno prima contro la Lazio si era concesso pure un cucchiaio nello stesso stadio, in un dentro o fuori.
Domenica la trasferta di Parma sarà un crocevia per tutti, dal tecnico al capitano, senza fare sconti. All'andata, nella sconfitta di San Siro firmata Dimarco, Spalletti lo tolse dopo appena 45', ma la bocciatura restò un caso isolato. Fino all'astinenza dei giorni nostri.
All'orizzonte il traguardo dei 26 anni, che Icardi compirà tra meno di due settimane, e soprattutto il famigerato incontro per il rinnovo del contratto. Che continua a slittare. Proprio come il ritorno al gol del diretto interessato.
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