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Incubo, sogno e realtà. L'Inter fa e disfa con un Madrid poco Real

I nerazzurri vanno sotto 2-0 e poi rimontano ma si fanno beffare in contropiede nel finale

Incubo, sogno e realtà. L'Inter fa e disfa con un Madrid poco Real

Perdere col Real Madrid può capitare a chiunque, però prima dell'Inter in questa Champions League non l'aveva fatto nessuno. E adesso la qualificazione nerazzurra agli ottavi di finale diventa un'impresa quasi disperata, complicata anche dall'incredibile successo del Borussia Moechengladbach in casa dello Shakhtar (0-6). A Conte potrebbe non bastare vincere 2 delle restanti 3 partite del girone, missione peraltro statisticamente tutt'altro che semplice, considerando che la sua Inter in Champions ha vinto complessivamente solo 2 volte su 9 (con 4 sconfitte).

Insomma: Inter più fuori che dentro, eppure al di là della freddezza dei numeri e dell'aridità della classifica, non sfigura nello stadiolo di Valdebebas. Conte è di parola e prova a giocarsela dal primo pallone. Il Real è più aggressivo, accorcia molto sui portatori di palla dell'Inter, che nonostante ciò non rinuncia al tentativo di costruire, di uscire e risalire la corrente col gioco e non con i lancioni. Del resto, là davanti non c'è Lukaku e certi palloni non li prenderebbe nessuno.

Real più rapido, subito pericoloso, globalmente migliore. Due sassate in avvio (4' Asensio e 7' Valverde) ma l'Inter c'è e in 30 sfiora 2 volte il gol: prima Barella centra di testa la parte alta della traversa, poi Martinez arriva al faccia a faccia con Courtois, che si salva a mano aperta (10'). Male Vidal, che perde troppe volte palla davanti alla propria area, ma il patatrac lo combina Hakimi, pressato da Mendy all'intersezione della linea di metà campo con quella laterale. Il marocchino scarica da lì verso Handanovic, folle anche solo pensarlo, e sulla traiettoria s'inserisce Benzema, come una saetta. Portiere dribblato, Inter fulminata (25'). Il raddoppio arriva dall'angolo di Kroos, che dipinge per la testa di Ramos (33'). Responsabilità netta di De Vrij, che conferma il momento personale particolarmente difficile (33').

Inter al tappeto quasi senza accorgersene e soprattutto meritarlo. La rimette in piedi Martinez, bravissimo ad anticipare Varane sullo spettacolare assist col tacco di Barella (35'). Un gol che dà un senso al secondo tempo, non a caso cominciato con l'Inter assolutamente concentrata, motivata, in partita. L'assenza di Lukaku è pesante, la squadra è costruita intorno a lui e per lui, ma i compagni presenti riescono a trasformarla in opportunità. E così che il Toro Martinez, al gol del primo tempo somma l'assist di testa per il 2-2 di Perisic, al secondo gol nella seconda partita da attaccante (anche questo del 2-2 peraltro). Bravi entrambi, promossi a pieni voti nonostante la sconfitta.

Il Real non ci sta a pareggiare un'altra volta, resterebbe ultimo nel girone a metà cammino. Zidane ordina l'assalto, che è sfilacciato, raramente pericoloso, anche lento e offre all'Inter più di un'occasione in contropiede. Martinez e Perisic hanno l'opportunità per il clamoroso 2-3 del ko, la falliscono entrambi e come spesso accade, il conto da pagare è doppio: perdi anziché vincere.

Segna Rodrigo, entrato da poco: 3 punti al Real, un sacco di rimpianti all'Inter.

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