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Inter +15, Var choc

Più complicato del previsto e con l'aiuto non banale di un calcio di rigore che ha visto solo l'arbitro Ayroldi e che alla fine timbra la differenza nel punteggio fra l'Inter e il Genoa

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Più complicato del previsto e con l'aiuto non banale di un calcio di rigore che ha visto solo l'arbitro Ayroldi e che alla fine timbra la differenza nel punteggio fra l'Inter e il Genoa. Inzaghi aggiorna le statistiche: la 12esima vittoria su 12 partite nel 2024, nona nella sola Serie A, vale i 72 punti in classifica, gli stessi messi insieme nell'intero scorso campionato, e soprattutto il +15 sulla Juventus seconda. Il countdown può cominciare e di questo passo finirà prima del derby, in calendario il prossimo 21 aprile.

Poche altre squadre hanno fatto soffrire l'Inter quanto il Genoa, non a caso l'ultima capace di fermarla, il 29 dicembre. Gilardino è proprio bravo e altrettanto lo sono i suoi giocatori, si può dire. Il Genoa non è ancora una grande squadra, ma gioca da squadra grande, ed è molto difficile da affrontare. Corre molto e occupa ancora meglio il campo. Inter forse tradita dal 2-0 all'intervallo, che può averle fatto credere fosse già tutto finito e che non s'è scossa nemmeno dopo il bel gol di Vasquez, che in avvio di ripresa ha riaperto una partita, molte altre volte, lì già chiusa. Ma è con l'ingresso della seconda punta Vitinha che quello dell'Inter diventa quasi un affanno. Proprio il portoghese beffa Sommer dal limite dell'area, buon per l'Inter che il fuorigioco fosse netto, gol annullato senza Var. Nel finalissimo dentro anche Ekuban, perché Gila le ha provate tutte per non perdere e, diciamolo, avrebbe anche meritato di non farlo.

Per l'Inter, già difficile anche la prima mezzora. Col Genoa che ha anche una doppia clamorosa occasione (Retegui più Gudmundsson) per schiodare il risultato. Centrocampo affollato, squadra cortissima, Gilardino ha preparato un bel trappolone per la squadra di Inzaghi, che però, colta l'aria, non azzarda: studia, aspetta il momento giusto per colpire. Barella sbaglia il primo colpo, Asllani fa centro al secondo. Nasce tutto da uno dei rari lanci lunghi di Martinez, portiere rossoblù. Recupera De Vrij, 3 passaggi, l'ultimo di Sanchez per Asllani che s'infila in un corridoio colpevolmente sguarnito e sfonda la rete con un gran calcio di collo pieno.

Una manciata di minuti e c'è il rigore contestato e decisivo, che Lautaro stavolta lascia calciare a Sanchez, che trasforma. Arbitro Ayroldi protagonista in negativo: sul campo vede falloso l'intervento in scivolata di Frendrup su Barella (solite indecorose contorsioni, sempre troppo tardi quando smetterà) e lo stesso fa davanti al monitor, dove lo richiama il Var. La sensazione è che non gli mostrino l'immagine corretta, perché altrimenti non si capisce come non possa vedere che l'intervento è regolare, anche con deviazione del pallone, già calciato da Barella.

Assurdo, ma degno epilogo di un turno di campionato ricco di orrori arbitrali.

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