Calcio

Inter, la consapevolezza. La prova del 3 dimostra che ora non c'è partita

Terzo derby del 2023 vinto a reti inviolate. E per i bookmaker nerazzurri dietro solo al City

Inter, la consapevolezza. La prova del 3 dimostra che ora non c'è partita

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Milano. Tre vittorie nette nel 2023, quindi non semplici indizi, sono la prova che l'Inter è più forte del Milan, soprattutto quando non gioca Leao. Adesso Inzaghi deve preoccuparsi del Sassuolo e spostare sul campionato tutta l'attenzione del gruppo, il modo migliore per non consumarsi nella lunga vigilia della sfida che varrà, quella sì, il biglietto per Istanbul. Gli resta il rammarico per non avere già chiuso la questione, come invece avrebbe potuto, ma a chi banca le scommesse evidentemente poco importa, visto che l'Inter è ora la seconda favorita per vincere la Champions (data a 4), dietro al City (1,70), che è previsto vincente nell'altra semifinale.

I numeri recenti dicono che l'Inter è forte (6 vittorie consecutive, 17 gol segnati contro 1 solo subito), i numeri di stagione (11 sconfitte in campionato, meno 20 dal Napoli campione, che pure ha battuto nello scontro diretto) dicono che non avere mai corso per lo scudetto è una colpa e ovviamente Marotta la sventola ancora sotto il naso di Inzaghi («il campionato è il nostro unico neo»), pur riconoscendogli di «avere preparato benissimo il derby». Chissà se e quanto è sincero Inzaghi quando ricorda che già in estate, lui e la sua banda erano convinti di scavalcare un girone difficile, di superare la primavera degli scontri diretti e di arrivare addirittura a Istanbul, all'uscio dell'estate, per giocare la partita che vale la Coppa? L'ha detto lui, dopo il terzo derby vinto in nemmeno 4 mesi, con tutte le cautele necessarie e conscio che c'è ancora la sfida di ritorno. Però l'ha detto. Chissà se aveva previsto anche un sorteggio che più amico non poteva essere, col Psg (solo per dire) che incrocia e perde col Bayern, col Bayern che incrocia e perde col City, col City che pesca il Real Madrid e chissà chi di loro arriverà a Istanbul. La Champions è anche questo, non da quest'anno. È anche l'Inter dei parametri zero che valgono mille. Quattro di quelli che hanno vinto il derby sono stati presi in 2 anni, con ricchi stipendi, ma senza spesa di acquisto (più Acerbi e Darmian). Un azzardo che non sempre premia, ma che qui ha premiato moltissimo, meglio per dire degli acquisti fatti pagando, pensando ai 65 milioni che Marotta (ieri nominato Cavaliere del Lavoro) ha speso per Correa e Gosens, in qualche modo nei della sua gestione, parafrasando le sue parole.

Parametri zero come Calhanoglu, che nel Milan ha giocato 4 anni, mai veramente bene e soprattutto mai nei due ruoli che invece Inzaghi gli ha cucito addosso. E anche questo è un grande merito dell'allenatore.

L'Inter è arrivata in salute al momento più importante dell'anno. Manca solo Skriniar, che di fatto ha staccato a gennaio. Anche per questo Inzaghi ha impostato e si è imposto un turnover perfetto, da lì e non altrove, la scelta di Calha e non Brozovic contro il Milan, perché era più fresco.

E invece c'è stato chi, 4 giorni prima aveva fatto giocare la stessa squadra.

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