Giornata importante in casa Inter che, nella nuova sede di viale della Liberazione, ha presentato ufficialmente alla stampa il suo nuovo allenatore Antonio Conte, con al suo fianco l'amministratore delegato del club Giuseppe Marotta. La squadra si ritroverà oggi alle ore 18 alla Pinetina, Icardi e Nainggolan compresi, per poi partire per Lugano nella giornata di domani dove vi resterà fino a domenica 14 luglio.
A prendere parola per primo è stato l'amministratore delegato Giuseppe Marotta che ha introdotto la conferenza stampa: "Ci tengo a sottolineare e rimarcare con orgoglio un risultato importante ottenuto dall'Inter: il fatto di essere usciti dal settlement agreement. Si deve principalmente alla società che ha dimostrato di amare l'Inter. Il merito va anche al management, in cui io non c'ero, qui rappresentato da Alessandro Antonello e Piero Ausilio. Oggi le difficoltà sono inferiori rispetto al passato. Si riparte: per il presidente Steven Zhang è la prima stagione dall'inizio da presidente". Il dirigente dell'Inter ha poi parlato della possibilità di vedere Icardi alla Juventus: "In questo momento non ci sono le condizioni, della Juventus non se ne vede nemmeno l'ombra. Non siamo sprovveduti, la scelta fatta è stata condivisa da tutti e non intendiamo depauperare un patrimonio della società".
L'ex amministratore delegato della Juventus ha poi continuato: "Esistono due grandi diritti: il primo è scegliere chi fa parte del progetto e il secondo è quello di scegliere i valori che rappresentano il club. Qui abbiamo una persona che rappresenta la storia della società (Oriali, ndr). I valori sono la cultura del lavoro, la cultura della vittoria che ha portato a ottenere quei risultati e che noi dobbiamo riportare nuovamente e il terzo valore è il senso di appartenenza che ti fa amare questi colori e la maglia. Parlavo degli uomini: quando parlo di uomini sottolineo quel che abbiamo fatto. Al mio fianco c'è Antonio Conte, che noi abbiamo accettato velocemente perché in lui crediamo".
Infine, Giuseppe Marotta ha chiuso così prima di passare la parola a Conte: "Sono nel calcio da tanti anni e spesso mi è stato chiesto quanto vale un allenatore in percentuale e oggi ancora non lo so. Ritengo che la figura dell'allenatore sia fondamentale per quel che un professionista riesca a dare. Ha una valenza molto forte. Conosco personalmente Conte e i risultati che ha ottenuto in diverse forme nel calcio. Credo che anche in lui ci siano i valori di cui sopra che noi vogliamo estendere ai nostri giocatori e alla società perché rispettandoli potremo dare grandi soddisfazioni e vittorie ai nostri tifosi. Perché abbiamo scelto Conte? In questo momento lui era la figura giusta per ripartire e visto il suo profilo vincente non abbiamo interpelleato più nessun allenatore". Marotta è stato poi abbottonato circa gli obiettivi di mercato dell'Inter.
Il tecnico salentino ha risposto alle domande dei giornalisti presenti: "Ho scelto l'Inter ed è stato semplice perché ci siamo trovati ad avere la stessa visione e questo è stato molto importante dal primo momento in cui ho parlato con il Presidente e con l'amministratore delegato. Con la stessa voglia e ambizione di vincere, ben sapendo che passa attraverso un percorso di fatica e sudore. Però ho riscontrato la mia stessa ambizione, la presenza di Marotta è stata un valore aggiuntivo. Ci conosciamo bene, sappiamo i nostri pregi e difetti che tutti abbiamo. Mi ha spinto ad accettare l’Inter, una società con grande ambizione, una delle più importanti al mondo e per me è stato semplice accettare".
L'ex allenatore del Chelsea ha poi parlato della sua filosofia e della disciplina: "Io sono una persona che non si pone limiti e non voglio che altri si pongano limiti. Se lo faccio io, poi non voglio che accada che gli altri se li pongano. Oltre la Juventus c’è anche il Napoli che ha dimostrato con grande lavoro e serietà di poter competere e stare ad ottimi livello. Sappiamo di dover lavorare meglio degli altri per colmare questo gap, però dobbiamo partire con ambizione e dare il meglio di noi stessi, dare tutto senza avere recriminazioni poi vedremo cosa accadrà".
Conte ha poi continuato: "Io il top player? Ringrazio Marotta per le belle parole ma penso che i top player dobbiamo puntare ad averli in campo. Abbiamo una buona base di partenza dove poter costruire qualcosa di importante. Sicuramente io dovrò dare un apporto importante come penso di aver sempre fatto nelle mie precedenti gestioni. So di avere una grande responsabilità, me la sento addosso, nei confronti di tutti. Me le voglio prendere e le voglio dividere con i miei giocatori che scenderanno in campo. Questo è il periodo delle chiacchiere: penso che dobbiamo lavorare molto e parlare poco. Il motto dovrà essere 'Testa bassa e pedalare'. Io voglio tutti concentrati, sul pezzo verso il nostro obiettivo".
L'ex commissario tecnico della nazionale ha sempre parlato di squadra e non dell'io durante la conferenza: "Io dovrò indicare la strada ai miei ragazzi ma con l'io non si va da nessuna parte. Per arrivare al successo e alla vittoria tutti devono andare nella stessa direzione. Ci vuole sofferenza, sudore e unione d'intenti e i giocatori, e siamo d'accordo con il club, dovranno seguire questa squadra se abbiamo l'ambizione di pensare da vincenti. Chi non ha questa idea può anche andare sinceramente. Da questo punto di vista io dovrò essere molto chiaro, confido molto nella nostra rosa e nelle capacità di questi calciatori e sono convinto che possiamo fare qualcosa di importante.
Conte ha poi parlato dell'accoglienza che lo aspetta a Torino: "Sicuramente sarà una partita importante, perché andremo a sfidare i detentori del titolo da 8 anni. Saranno due partite importanti, fermo restando che ce ne saranno altre 36. Personalmente ci sarà sicuramente emozione nell'entrare allo Juventus Stadium. Conoscete benissimo la mia storia e il mio passato. Ci sarà emozione fino al fischio d'inizio. So benissimo che sarò un avversario e che la Juve sarà un avversario per me. Dovremo essere pronti a combattere".
L'ex Chelsea ha poi parlato della differenza tra Serie A e Premier League: "Penso che la Serie A si stia muovendo nella giusta direzione. Si sta investendo nelle infrastrutture e nel marketing. Gl inglesi sono stati bravi a unire la forza economica alle competenze tecniche.
Oggi fanno paura, c'è poco da dire. Le squadre inglesi fanno paura, però noi in Italia ci stiamo muovendo nella giusta direzione. L'intensità? Prima era solo intensità, oggi non è più solo quello. C'è stato un miglioramento tecnico-tattico".
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