È bastata una vittoria, è bastato tornare a sognare il colpo grosso e Conte Antonio è tornato quello dei suoi giorni migliori. Ha avuto anche il coraggio di dire che la sua squadra «nell'ultimo periodo, a sorpresa, è stata bistrattata troppo». Preso dall'euforia, l'allenatore salentino deve aver smarrito per un attimo la memoria. Riporto le sue parole, addì otto luglio, dopo la sconfitta interna con il Bologna: «Siamo molto più in basso di quanto pensavamo..., ho preso un pacchetto preconfezionato, con tante situazioni da migliorare. È giusto metterci tutti in discussione, io per primo... da qui alla fine dovremo dimostrare tutti di meritare l'Inter, altrimenti è giusto prendere anche altre decisioni. Alle grandi squadre certe cose non accadono, noi non siamo una grande squadra e dobbiamo diventarlo». Delle due l'una: o c'è un Conte Antonio sosia, protagonista di Tale e Quale con Carlo Conti o è stato proprio lui medesimo a pronunciare quelle frasi e a pensarle pure. Ecco che riappare l'attore furbastro, che piange e, insieme, colpisce (ho edulcorato la frase vernacolare napoletana), pensando così di portarsi appresso i favori dello spogliatoio e del popolo dei tifosi, perché l'Inter bistrattata è una immagine alla quale non crede proprio nessuno, soprattutto ripensando a momenti e periodi nei quali la stessa squadra fu veramente umiliata e costretta a rosicare, ricordando le parole dello stesso Conte che giocava altrove. Sta di fatto che stasera l'Inter ha la possibilità di unire il dilettevole all'utile, vincere a Roma e mettere ansia alla Juventus che domani affronterà la Lazio. È il tema del giorno, è il motivo per il quale il salentino alza la temperatura attorno al gruppo, lo scalda dopo averlo raffreddato con quel volgare passaggio sul pacchetto preconfezionato di cui, un giorno o l'altro, qualcuno gli chiederà il conto.
Conte non ha bisogno di conferme, nessuno, se non in malafede o ignoranza del football, ne discute le qualità professionali ma si dia una calmata definitiva, non pensi a essere vittima martire bistrattato ma cerchi lui di bistrare il suo pensiero e il suo linguaggio.
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