Calcio

Inter, l'urlo di Zhang è un avviso a Guardiola "Noi vinciamo le finali"

Inzaghi con i nerazzurri in quattordici partite a eliminazione diretta battuto solo dal Liverpool

Inter, l'urlo di Zhang è un avviso a Guardiola "Noi vinciamo le finali"

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Milano. All'Inter e dell'Inter non si contano più gli scudetti non vinti in questi due anni, un modo per ricordare ogni volta le colpe di Inzaghi. Adesso finalmente il conto è sulle 4 coppe vinte in 4 finali, più tutte le speranze per il tripletino di Istanbul. «Questa squadra ha acquisito la mentalità dei vincenti, sa giocare le coppe e vincere le finali», gongola Zhang jr, il primo presidente-proprietario straniero a conquistare lo scudetto in Italia. Adesso si ricorda come solo Klopp col suo Liverpool sia stato capace di battere l'Inter Inzaghi in 2 anni e 14 scontri diretti: 3 volte Milan e Juventus, poi Porto e Benfica, Fiorentina, Roma e Atalanta, Empoli e Parma, tutti gli altri si sono arresi di fronte al nuovo Re di coppe del calcio italiano.

Poiché i trofei si contano ma soprattutto si pesano, Steven Zhang ha davanti l'occasione immediata per dare ulteriore valore al terzo posto appena conquistato fra i presidenti vincenti nella storia dell'Inter. Istanbul per la sesta coppa, la più prestigiosa di tutte, quella che in nerazzurro hanno alzato solo i Moratti. L'Inter di Zhang ha vinto tutte le finali tranne una, la prima, quella di Europa League nel 2020, lasciata con rimpianto al Siviglia.

«Il City è forte, ma anche noi non siamo male, siamo migliorati molto in questi anni», sottolinea Zhang con giustificato orgoglio. «Sei anni fa, non giocavamo la Champions, ora siamo in finale e speriamo di vincerla. Ne abbiamo fatta di strada». E gran parte, va detto, è stata in salita. La pandemia, la politica del governo cinese, i guai finanziari di Suning che si sono abbattuti sull'Inter, non sono stati anni facili, nonostante i risultati sul campo.

Due anni fa, appena vinto lo scudetto e quindi al punto fin qui più alto della parabola, la necessità improvvisa di smontare la squadra, indebolendola anziché rinforzarla come sarebbe stato importante fare. Conte che prende e se ne va, la gente interista che mette la proprietà nel mirino, la contesta, le chiede di vendere e andarsene. Zhang è disposto a vendere, ma non a svendere come forse a un certo punto ha creduto il mercato e così finora nessuna trattativa è andata in porto, nonostante almeno 2 due diligence molto accurate.

Va dato atto alla famiglia Zhang di avere retto l'urto, della contestazione e dei conti, nonostante un rosso in preoccupante crescendo, contenuto solo vendendo i giocatori. Gli oltre 100 milioni di premi Uefa per il percorso in Champions e il biglietto per la prima Final Four di Supercoppa in Arabia danno respiro al prossimo mercato, ma servirà fare gl'innesti giusti al costo migliore, cioè il più basso possibile.

Il gruppo Suning ha fatto debiti per l'Inter, c'è un bond di 415 milioni in scadenza nel 2027 e c'è soprattutto il prestito concesso dal fondo americano Oaktree di 275 milioni al 12% di interesse da pagare insieme al capitale alla scadenza del maggio 2024 (saranno circa 350 milioni) a garanzia del quale Grand Tower Sarl, una della società attraverso cui la famiglia Zhang controlla l'Inter, ha dato in pegno proprio le azioni del club.

Ecco perché tutti sanno che entro un anno succederà qualcosa nell'assetto societario dell'Inter.

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