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Inter, missione compiuta. E Zhang adesso ci ripensa

A segno Mkhitaryan e Dzeko, poi ciliegina di Lukaku. Inzaghi centra ancora gli ottavi Champions e fa fuori il Barça. Il presidente: "Il club non è in vendita. Penso a vincere"

Inter, missione compiuta. E Zhang adesso ci ripensa

La finalissima di Simone Inzaghi dura sì e no una mezzoretta. Poi l'Inter fa il pieno: spazza via il Viktoria Pilsen, passa il turno in anticipo in quello che era il girone di ferro della prima fase di Champions, viene rassicurata da Zhang che non intende cedere e festeggia persino il ritorno al gol di Romelu Lukaku a cui basta giocare dieci minuti per tornare alle sue vecchie abitudini. Una serata in cui il tecnico nerazzurro può rilassarsi e pensare al campionato: il Pilsen è troppo lontano dalle ambizioni dell'Inter, che sa di avere a portata di mano la più facile delle occasioni per tornare in quegli ottavi di Champions che per tanti anni, dal 2005 al '12, sono stati il suo habitat naturale. E tornano ad esserlo.

E la finalissima come l'aveva definita Inzaghi - dura così tanto solo perché la prima Inter della serata è un po' svagata, si perde in inutili traversoni che finiscono sulla testa di Hejda e Pernica, i giganti cechi che fanno buona guardia. Poi però la pressione si fa alta, il portiere Stanek è chiamato a un doppio miracolo su Dimarco e Mkhitaryan al 24', segnale che ormai la svolta è vicina. E ancora una volta l'uomo del gol impossibile è l'armeno, quel Mkhitaryan che sbuca dimenticato da tutti alle spalle di Dzeko per mettere in porta di testa l'ennesimo cross, questa volta targato Bastoni. Poi, passano sette minuti e l'Inter raddoppia: Barella illumina San Siro pescando il solito Dimarco che crossa teso e Dzeko timbra il 2-0.

In poco tempo l'Inter sistema le cose (nella ripresa Dzeko completa la doppietta personale e Lukaku timbra il poker a giochi fatti), raccoglie i frutti della doppia impresa col Barça, mette a tacere definitivamente Xavi e guarda alla ripresa delle ostilità europee nell'anno che verrà. Da qui a metà novembre Inzaghi avrà invece tempo per sistemare le cose anche in campionato, mentre Zhang potrà contare i soldi che arriveranno dalla qualificazione, che di questi tempi per le casse del patron cinese non sono mai troppi. Anzi, archiviata l'operazione Champions, l'attenzione si sposterà su altri temi, soprattutto sul futuro di Zhang: «Club in vendita? ha detto il presidente a fine partita - Ci sono tante speculazioni e tante voci intorno alla società, ma noi siamo concentrati su noi stessi e non sto parlando con nessun investitore. Il club non è in vendita», ha tagliato corto il presidente che sul rinnovo di Skriniar ha aggiunto: «Sa quanto ci tengo che rimanga e sono fiducioso che riusciremo a trattenerlo».

Quanto al futuro in Champions, molto dipenderà da come crescerà la squadra da qui a febbraio e soprattutto dall'apporto che potrà dare il ritorno a tempo pieno di Lukaku, che ieri sera è rientrato (accolto dal boato di San Siro) solo negli ultimi dieci minuti, ma potrebbe tornare titolare tra una settimana a Monaco con il Bayern, in quella che è diventata un'amichevole piena di dolci ricordi.

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