Ci sta non riuscire a battere l'Udinese, soprattutto se per un tempo scegli di non giocare come sai. Ci sta molto meno la figuraccia di Conte e Oriali, espulsi perché 4 minuti di recupero sembrano troppo pochi e allora si protesta sguaiatamente come nemmeno nei campi amatoriali. Peraltro, l'impressione è che all'Inter non sarebbe bastato un altro tempo intero per sfondare il muro dell'Udinese. Finisce 0-0 ed è giusto così. «Sei sempre tu Maresca»: l'accusa reiterata e plateale di Conte, di fronte al cartellino rosso. «Imparate ad accettare anche di non vincere»: la replica dell'arbitro napoletano. La bagarre tra campo e tunnel, avrà un seguito pesante nel verdetto del giudice sportivo.
Niente titolo d'inverno (per quel che conta, cioè nulla) e un solo punto recuperato al Milan sconfitto. Oggi vedremo Napoli, Juventus e anche la Lazio, ma c'è aria di ammucchiata al vertice. Il derby di martedì può fare danni profondi in chi lo perde. La formazione di Udine è la stessa che ha travolto la Juventus, non così la partenza. Là dove l'Inter era stata aggressiva e devastante, qui Conte lascia all'Udinese il compito di giocare, pressare, accorciare. L'obiettivo è aspettare l'errore altrui, più che provare a vincere per meriti propri. Sarà una scelta infelice, ma anche questa è un'arma e Gotti se ne accorge al primo contropiede (8' pt): lancio di De Vrij per Martinez, che si presenta davanti a Musso e lo trafigge col destro. Buon per l'Udinese che il Toro parta in fuorigioco, prodezza cancellata. Peccato per l'Inter che non ce ne saranno altre. C'è invece sempre tanto Barella nel centrocampo di Conte, a tratti forse persino troppo, perché il confine tra frenesia ed efficacia è sottile. Vidal in ombra, ma nessun danno vero e in molti pensano sia già abbastanza così. È da un errore di Becao, che sbaglia il passaggio in uscita, che ancora Martinez ha l'occasione più grande dell'intera partita: la respinta di Musso è magistrale (23' pt). L'arbitro ammonisce il play Arslan per un'entrata su Vidal, ma lo grazia per un fallo su Lukaku: l'autoesplusione è di Gotti, che cambia il turco con Wallace, per evitare guai peggiori.
In avvio di ripresa, le squadre cambiano atteggiamento, scambiandosi ruolo: frena l'Udinese, che si rintana davanti a Musso e punta al contropiede, accelera l'Inter, che libera finalmente la forza sulle fasce laterali. Hakimi (nessun problema con l'Inter, fanno sapere da Madrid) però stavolta non è ispirato: affonda, ma non è preciso nell'ultimo passaggio e la boa Lukaku rimane sostanzialmente a galleggiare in mezzo all'area, senza l'occasione buona. Gemelli senza gol per la quarta volta di fila (era già record la terza). Sparisce Martinez, rilevato dall'ombra di Sanchez, lontanissimo ex.
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