La Champions chiama, i tifosi rispondono: primo e secondo anello esauriti, già venduti oltre 45 mila biglietti, record italiano stagionale, per quello che consentono le restrizioni. Adesso sta all'Inter non fallire l'appuntamento con la vittoria, condizione imprescindibile per continuare a credere nel passaggio del turno, dopo lo zoppicante avvio: ko casalingo col Real e sciapo 0-0 in casa dello Shakhtar. Lo Sheriff campione di Moldavia in un mese è passato da candidato unico al quarto e ultimo posto al primato solitario del gruppo: ha prima battuto gli ucraini e poi incredibilmente espugnato Madrid, non senza una larga dose di fortuna, ma l'ha fatto e i suoi 6 punti attuali valgono e pesano e soprattutto schiacciano il misero punticino nerazzurro. L'Inter resta più forte a dispetto della classifica, ma deve dimostrarlo sul campo e non semplicemente nei pronostici.
La sconfitta di Roma ha lasciato il segno, minando almeno all'esterno le certezze nerazzurre, ma Simone Inzaghi confida che sia invece la molla su cui possa rimbalzare il riscatto, stasera e poi domenica, contro la Juventus. «Ho vista molta rabbia e delusione, significa che la sconfitta fa male a tutti e che ho a che fare con grandi campioni», enfatizza il tecnico. Torna ovviamente Martinez accanto a Dzeko, mentre Dumfries titolare (finora molti più bassi che alti) dovrebbe consentire a Darmian di riposare, proprio in vista della Juventus. Mossa che da sola ricorda a chi avesse smarrito la memoria, come l'Inter di quest'anno sia meno forte di quella della scorsa stagione: Darmian era la riserva di Hakimi, Dumfries che è stato preso per sostituire Hakimi fa invece la riserva di Darmian. Poi, è chiaro, la verità saranno i risultati a stabilirla e per questo sarebbe importante per Inzaghi riuscire a passare il girone di Champions dopo le ultime 3 eliminazioni di Spalletti e Conte.
Gli unici numeri che contano nel calcio sono i gol e i punti, su questo non si scappa, e fin qui il bilancio dell'Inter è deficitario tanto in campionato (-7 dal Napoli, - 5 dal Milan, ma +2 sul Conte 2020) quanto in Champions. C'è però chi si diverte a strizzare le partite per trovare ogni sorta di statistica e allora dopo l'ultimo turno dei 5 principali campionati in Europa, pare che nessuna squadra abbia creato più pericoli dell'Inter. Il problema è che occasione non significa automaticamente gol e che poi ci sia anche una scarsa tenuta difensiva (solo 2 volte su 10 senza subire).
Inzaghi non si scompone: «Le mie squadre sono sempre state così, creano e segnano tanto. Stiamo lavorando sulla fase difensiva, ma sono ottimista perché abbiamo difesa e portiere molto forti». Un anno fa, Conte aveva gli stessi problemi. Lukaku lo aiutò a risolverli.
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