Tre sberle in pieno volto per cercare di destarsi, all'alba di un dicembre che si preannuncia tutt'altro che sereno in casa Inter. Ci si lecca le ferite all'indomani della disfatta di Napoli, nonostante i proclami e le grida di battaglia provenienti da Appiano Gentile. Perché lo 0-3 del San Paolo ha di fatto vanificato quanto di buono visto contro Milan e Fiorentina e spedito nuovamente i nerazzurri nelle tenebre di una classifica sempre più deficitaria.
Pioli sa esattamente quali sono i problemi di questa squadra e su cosa deve lavorare: «Ci fanno gol con troppa facilità», ha ammesso, puntualizzando le frequenti ingenuità sui gol subiti, ingenuità che «una squadra con queste qualità dovrebbe evitare».
Trovare la fatidica quadra sarà impresa ardua. Servirà tempo, quello che a questa Inter non è per nulla concesso. Dalla disfatta in Europa League all'ennesimo passo falso in campionato, la fragilità emotiva e psicologica si è palesata ancora una volta. Manca un leader in campo e fiducia nei propri mezzi, il tutto contornato da una difesa incapace di gestire i momenti delicati del match; un difetto cronico di questa stagione ad oggi ancora irrisolvibile: «Questa deve essere una stagione per tornare in alto, possiamo ancora farcela», ha ribadito Ranocchia.
Sta di fatto, però, che a dicembre l'Inter è già fuori dall'Europa e a distanza siderale da un piazzamento in Champions: «Però ancora possibile, ma per arrivarci la generosità non basta» fa eco Pioli, conscio che a Napoli si è fatto un passo indietro.
Cancellato il giorno di riposo, oggi si torna al lavoro in previsione della gara, inutile, di Europa
League di giovedì contro lo Sparta Praga; e, soprattutto, si preparerà la sfida con il Genoa di domenica a San Siro. Da valutare Banega, uscito malconcio dalla sfida contro il Napoli per un problema al ginocchio sinistro.
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