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Intimità privata, violenza pubblica

La vita è una ma sono mille i modi di viverla. Prendete Josip Ilicic. Ha lasciato l'Atalanta e Bergamo e l'Italia e se ne è andato in Slovenia.

Intimità privata, violenza pubblica

La vita è una ma sono mille i modi di viverla. Prendete Josip Ilicic. Ha lasciato l'Atalanta e Bergamo e l'Italia e se ne è andato in Slovenia. Ha preferito affrontare problemi e pensieri privati lontano dal suo lavoro e piacere, il football. Lo stress non conosce censo e patrimonio, ti avvolge come un serpente, quasi ti soffoca. Prendete Marcelo Brozovic. Ha perso la marcatura mentre si trovava al Pronto Soccorso dell'Ospedale San Carlo, davanti ad altri pazienti in attesa Il croato dell'Inter aveva la presunzione, tipica dei calciatori e di chi vive di gloria effimera, di poter passare la fila, il suo amico era rimasto ferito a una gamba, Brozovic, però, convinto di essere su un campo di calcio, ha sfidato gli astanti e la forza pubblica, con parole e atteggiamenti da bullo. Il suo stress è roba miserabile. Ha evitato il controllo antidoping, la stessa reazione, in Inghilterra, lo avrebbe portato a passare la notte in ritiro ma al gabbio. Ma sapete come siamo noi italiani: dinanzi a gente di football e dello spettacolo, attori, cantanti e, perché no, giornalisti, figuratevi poi i politici, vige la regola del marchese del grillo, io so' io e voi non siete un c... Brozovic, reduce da altre imprese alla guida della sua Rolls Royce per le strade di Milano, appartiene alla categoria diversa e opposta di Ilicic, il suo privato diventa pubblico, si ritiene immune e impunito, prima di lui altri sodali hanno agito con la stessa mala educazione, insultando poliziotti e carabinieri e facendola franca, con un selfie, un autografo, un biglietto omaggio per la partita o il concerto. Del resto anche i loro datori di lavoro forniscono esempi eleganti. Prendete De Laurentiis Aurelio. In assemblea di Lega calcio, ha reagito a un appunto di una manager della stessa lega, Viola Fabri, invitandola ad «andare a casa ad accudire i figli». Non c'è nessuna differenza tra De Laurentiis e Brozovic, entrambi si sentono in diritto di insultare il prossimo, poliziotto o avversario o arbitro, se poi il bersaglio è una donna, allora è come l'orso del tiro a segno del luna park. Appunto, la loro vita è un luna park.

Prima o poi qualcuno li farà scendere dalla giostra.

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