Milano. E adesso, che derby sia. Inzaghi ha avuto Acerbi come voleva e soprattutto non ha perso Skriniar, come temeva. Alla fine, Zhang ha saputo dire sempre no e il tecnico nerazzurro è stato accontentato: l'Inter di stagione sarà quella che il 13 agosto ha cominciato il campionato.
«La squadra deve restare questa», disse in modo perentorio, e per i suoi modi sorprendente, alla vigilia dell'esordio di Lecce. Non solo, «la società sa che abbiamo bisogno di altro difensore», ha aggiunto martedì sera, dopo aver battuto la Cremonese. Ed è arrivato Acerbi. L'Inter è fatta, si può partire.
Nel derby mancherà Lukaku, che starà fuori per tutto il mese. Salvo Perisic, e non è assenza da poco, gioca l'Inter dell'anno scorso, ante mercato. Asllani non è ancora pronto e Inzaghi lo sta utilizzando col contagocce, Mkhitaryan è convalescente e va in panchina, Bellanova non si è ancora praticamente mai visto. Sarà Dzkezo a fare da spalla a Lautaro Martinez, poi i soliti noti, col dubbio-non-dubbio della fascia sinistra, dove il ballottaggio sarà ancora una volta fra Dimarco e Gosens (anche se martedì ha giocato Darmian, che tornerebbe in ballo se Bastoni, per prudenza, fosse ancora risparmiato).
L'Inter si è mossa sul mercato prima degli altri, Marotta aveva promesso di consegnare a Inzaghi la rosa al completo per il primo giorno di ritiro e nei fatti c'è più o meno riuscito, visto che a parte l'ultimo arrivato Acerbi, l'Inter è questa ormai da un paio di mesi. Credeva forse in un'offerta più alta per Skriniar, che avrebbe permesso di arrivare in tempo a Bremer; pensava di prendere anche Dybala, ma non ci sono stati posto in rosa e soldi in cassa per garantirgli ciò che voleva, così alla fine il mercato nerazzurro è stato meno scoppiettante di quanto poteva essere.
L'infortunio di Lukaku, nell'immediato può essere metabolizzato abbastanza facilmente, ricorrendo al canovaccio della scorsa stagione. Alla lunga però l'assenza di Big Rom può diventare pesante, perché sono solo i suoi gol che possono far fare all'Inter il salto in avanti rispetto alla scorsa stagione.
Prima dell'infortunio, complice anche la condizione non ottimale del centravanti, Inzaghi non aveva ancora trovato la soluzione: aveva snaturato quello che era abituato ad avere, senza ricevere quasi nulla in cambio, al di là dei singoli episodi, il rigore segnato al Lecce piuttosto che dell'assist per Lautaro contro lo Spezia.
Lukaku obbliga la squadra a giocare un altro calcio, l'infortunio interrompe gli esprimenti, il calendario scandisce senza pause i suoi appuntamenti.Dopo il derby, ci sarà l'esordio in Champions contro il Bayern e quindi sempre in campo 2 volte a settimana fino alla sosta per le Nazionali. Senza Lukaku, ma con Skriniar. E per il momento a Inzaghi va bene così.
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