"Io come Guardiola. Ho iniziato a 28 anni, solo Covid e guerra mi hanno fermato..."

Mircea Lucescu ha vinto in giro per il mondo (meno in Italia). Oggi compie 80 anni. "Il prossimo scudetto? Inter fortissima, ma il Napoli..."

"Io come Guardiola. Ho iniziato a 28 anni, solo Covid e guerra mi hanno fermato..."
00:00 00:00

Ha vinto in giro per il mondo, meno in Italia, tra Pisa, Reggiana, Brescia e Inter. Ma Mircea Lucescu, 80 anni oggi, dopo Ferguson e Guardiola è pur sempre l'allenatore con più titoli in bacheca. "A dire il vero con Guardiola siamo allo stesso livello: molte statistiche, però, non contano il mio campionato vinto in B o l'Angloitaliano".

A 80 anni festeggia da ct della Romania. Neanche questo è da tutti.

"Non ho tempo per i rimpianti, soprattutto in un lavoro che dipende al 100% dalle decisioni che prendi. Ho iniziato a 28 anni, mi sono fermato solo per il Covid e la guerra in Ucraina. Il calcio mi ha tenuto giovane, mi sono sempre adattato agli altri senza chiedere loro di adattarsi a me".

Pisa in A, Reggiana in B e Brescia fallito: segue il calcio italiano?

"Il Pisa aveva due rumeni, gli è rimasto Marin. Ho un buon rapporto con Pippo Inzaghi, che ora a Palermo credo voglia fare il record di promozioni dalla B. Anche Gilardino è bravo, ma dipenderà da come inizierà il campionato: una neopromossa deve dare battaglia, prima di trovare l'assetto giusto alla categoria".

Come ha vissuto il fallimento del Brescia?

"Mi aspettavo intervenisse qualche industriale per rilevarlo, ma i tifosi daranno la spinta per risalire in fretta. Seguo il Brescia, così come la Reggiana: ricordo il vecchio stadio Giglio, realizzato da Dal Cin senza grandi mezzi finanziari".

Chivu, rumeno come lei, scelta giusta per l'Inter?

"L'Inter tornerà a vincere il campionato. L'anno scorso ha compiuto il grande errore di concentrarsi sulla Champions. Prima avrebbe dovuto vincere lo scudetto, poi pensare ad altro. Vincere in Italia vale moltissimo, dà continuità e fiducia, tiene vicini i tifosi. Ora non sarà facile, ma ho fiducia".

Cosa glielo fa dire?

"È il campo a fare la differenza: Zanetti è uomo di campo e Chivu avrà l'appoggio di una squadra esperta. Sarà aiutato dagli italiani, da Lautaro e Mkhitaryan. Ed è molto importante che sia rimasto Calhanoglu".

L'ultimo rumeno in panchina a Milano fu lei e non finì molto bene

"Ma io arrivai a dicembre, quando è più difficile. Vinsi 5 partite, poi persi Ronaldo, Zamorano e soprattutto Simeone".

Il Chivu allenatore è cresciuto nelle giovanili dell'Inter: valorizzerà il vivaio?

"Devi essere Maldini per importi subito in A. Un giovane non è quasi mai continuo e gli si deve permettere di fare errori. Io lo feci a Brescia lanciando Pirlo, Baronio e Piovanelli".

Bello il Mondiale per club?

"Non lo so. Sto pensando cosa accadrà ai molti club che hanno snobbato la preparazione per soldi".

Inter e Juve tra queste: come la mettiamo con la corsa scudetto?

"L'Inter è fortissima, il Napoli è obbligato a

dimostrare di non aver vinto per caso, solo perché l'Inter era distratta. Il Milan con Allegri vorrà prendersi delle rivincite e ha l'esperienza per farlo. La Juve non so bene come si presenti, ma non vedo altre pretendenti".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica