Che notte, quella notte. Tremavano le case di Reykjavik, non erano i vulcani, non era il risveglio dell' Eyjafjoli che nel duemila e dieci aveva coperto di cenere l'isola e il resto dell'Europa. Tremavano le case islandesi, la notte di giugno del duemila e sedici, quando trecentomila abitanti di quel pezzo di terra, così lontana e glaciale, diventò di fuoco, eccitato: Kolbeiin Sigthorsson aveva realizzato il gol della vittoria della nazionale sull'Inghilterra. Fu come un geyser improvviso, una fumarola di follia. Furono danze e sbornie grandiose, l'Islanda dei ghiacciai di colpo si trasformò nell'isola del calore e dell'amore. Fu l'orgasmo collettivo, una tempesta ormonale.
Nove mesi dopo molte pance delle donne islandesi sono pronte a partorire, lo scrive in un tweet il dottor Asgein Petur, il messaggio finisce sul giornale Visir e viene ripreso dai fogli nel resto del vecchio continente. Mai segnalato, prima di questo passato week end di marzo, un numero così alto di iniezioni epidurali e di somministrazione di antidolorifici per attutire le doglie. I reparti di maternità nelle cliniche d'Islanda sono esauriti come i pub nelle sere di buio e di freddo.
Basta fare due conti, quella notte di giugno fu fatale, la vittoria sull'Inghilterra era storica e , dunque, andava celebrata con un segnale che restasse nella storia medesima, il letto, una qualunque alcova, sarebbero diventati il luogo del piacere e della gioia. Mentre sull'isola della regina d'Inghilterra i tifosi si aggiravano come zombie, sull'isola dei pirati (c'è anche il partito che porta questo nome) quella notte d'estate sembrava non dover finire mai. Come nel football, ci sono i tempi regolamentari ma si va oltre, fino ai calci di rigore.
La vicenda non resta isolata, in tutti i sensi. Prevedo che anche in Catalogna nel prossimo novembre l'indice di natalità farà un poderoso scatto verso l'alto.
Quanti Lionel nasceranno? Quanti Luis e André? Quanti Gerard? Fu, infatti, proprio Piquè, subito dopo la trionfale rimonta sul Paris Saint Germain, in Champions league, ad annunciare gli eventi: «Assumete infermiere, entro nove mesi, perché stasera si farà l'amore tantissimo». Il favoloso mondo di Amélie, che immaginava l'orgasmo contemporaneo di tutta la città, è un sogno che si avvera nel mondo fantastico del calcio. In principio era il gol. Il resto è vita.
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