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Italbaseball in crisi, tocca al mito Usa

Mike Piazza nuovo ct azzurro. Ha scritto la storia della Major league

Italbaseball in crisi, tocca al mito Usa

Nel momento più basso della sua storia, con un campionato invisibile a sole 7 squadre, con il fallimento della qualificazione olimpica organizzata sui diamanti di casa e con la Nazionale finita addirittura quinta su sei squadre, il baseball cerca la svolta con un colpo a sorpresa. Il presidente federale Andrea Marcon ha annunciato che il posto del dimissionario ct Gilberto Gerali verrà preso da Mike Piazza, ovvero una leggenda. Già, perché questo 51enne italoamericano, nonni siciliani di Sciacca, nato in Pennsylvania, è un'autentica stella di prima grandezza delle Major league americane. Non fosse altro perché è il ricevitore che ha battuto il maggior numero di fuoricampo nella storia del baseball Usa.

Ma Piazza, che ha debuttato nelle Major con la casacca dei Los Angeles Dodgers nel 1992 e ha giocato fino al 2007, è stato soprattutto la grande stella dei New York Mets che ne hanno ritirato la maglia numero 31, ha giocato in carriera addirittura 12 All star game ed è stato inserito nella Hall of Fame del baseball americano. Senza contare che ha battuto il fuoricampo più famoso del ventunesimo secolo, facendo vincere ai Mets, tra le lacrime, la prima partita giocata dopo la tragedia dell'11 settembre.

Da questa dimensione stellare, ora Piazza si troverà a fare i conti con il piccolo baseball italiano e qui starà la grande scommessa. Mike ha già avuto contatti con il nostro mondo, se non altro perché ha vestito la maglia azzurra al World Classic del 2006, il primo Mondiale a cui hanno partecipato le grandi stelle delle Major league, ma adesso sarà chiamato a riformare dalle basi un movimento che non si sa fino a che punto conosca effettivamente.

La grande scommessa infatti sarà proprio questa: la federazione ha preferito affidarsi a un grande nome piuttosto che a un tecnico italiano. Si è affidata a un uomo di indiscutibile carisma, che è stato anche nominato negli anni scorsi «ambasciatore del baseball italiano», ma che ha lasciato un po' perplessi quando ha deciso di investire in Italia (lui che in carriera ha guadagnato più di 120 milioni di dollari) non sul baseball da rilanciare ma su una squadra di calcio, addirittura di serie C, la Reggiana. Scelta che poi si è dimostrata fallimentare in tutti i sensi.

Adesso forse vuol dimostrare di avere veramente a cuore anche il nostro povero baseball.

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