Han fatto peggio dell'Italia di Lippi, Confederations cup del 2009, ed è forse il paragone più inquietante: 5 gol presi allora in tre sfide contro gli 8 di questa edizione tra fuochi e fiamme brasiliane. Con una differenza fondamentale: quella datata 2009 fu una Nazionale piena di acciacchi e di nostalgia canaglia, tentativo mal riuscito di far sopravvivere gli eroi di Berlino 2006. Questa con Prandelli al timone no: ha cambiato pelle e filosofia, è più giovane ed esuberante e non ha certo smarrito per strada il fuoriclasse del reparto, Gigi Buffon, il portierone protagonista di qualche strafalcione di troppo. Nemmeno la statistica può mitigare il disappunto: 5 su 8 gol subiti sono arrivati da calci piazzati. Forse è il caso di chiedere informazioni ad Allegri e al Milan per capire come sia possibile mettere al bando questo difetto. Si può cambiare metodo, difesa a uomo oppure a zona, ma è l'attenzione generale che deve migliorare. Senza scaricare, come accaduto sul primo gol di Dante, la responsabilità del black-out sull'ultimo arrivato, Maggio uscito incontro alla traiettoria della palla senza curarsi invece della posizione.
«Se poi si considera che almeno 3 o 4 gol erano irregolari, la contabilità non è poi così avvilente» la spiegazione pro domo sua dell'interessato numero uno, Buffon insomma. Il contributo più interessante al dibattito che si è aperto al volo, impacchettato il 2 a 4 di Salvador, è di Giorgio Chiellini, livornese schietto e brutale: «Dobbiamo rivedere un po' di cose». Che vuol dire tutto e niente. Solo Prandelli può opporre al quesito del giorno la sua convinzione. «Cercheremo di correggere gli errori, anche se questa è una manifestazione aperta, con tanti gol, non vai a speculare» manda a dire ma nel frattempo continua a studiare con lo staff e col tattico del gruppo, Viscidi, le correzioni da realizzare prima della semifinale di Fortaleza, giovedì sera (ore 21 italiane). A sentire invece il parere di Neymar la spiegazione dei quattro schiaffoni rifilati all'Italia è più didascalica, tecnica: «Le variazioni in attacco e i costanti cambi di posizione hanno ottenuto il risultato di far ammattire l'Italia» la convinzione delle stella del Barcellona che non coincide perfettamente con il film della sfida e nemmeno con i giudizi dei suoi rivali. Allora cambiare? E cosa cambiare? Sembra facile. Di sicuro eventuali modifiche non riguardano le figurine da rimescolare. Con Abate tornato a casa col braccio al collo (lussazione scapolo omerale immediatamente ridotta), i ricambi sono contati: a destra rimane solo Maggio, oppure De Sciglio, il migliore della brigata azzurra a dispetto della sua età e della sua ridotta esperienza. Per fortuna può recuperare Barzagli, non il miglior Barzagli della stagione, reduce da perfomances strepitose con la Juventus: di solito è il regista difensivo e si mette al volante volentieri. Può darsi che col Brasile siano mancati i suoi suggerimenti ma anche qui siamo al dettaglio che non fa la differenza.
Ed ecco perché la palla torna nel campo di Prandelli e degli azzurri che devono recuperare ordine e disciplina tattica, specie nella partenza delle sfide. Patita contro il Giappone, e fa rumore, ripetuta al cospetto del Brasile e può far pensare a un deficit di concentrazione. Secondo punto: anche Buffon ha qualche peccatuccio da confessare e in particolare sulle punizioni dal limite deve affidarsi alla tecnica collaudata, sorvegliare un palo e lasciare il secondo alla copertura della barriera. Ballando in mezzo al fiume, tra una sponda e l'altra, finisce col restare fulminato dalla prodezza balistica di Neymar: quella è gente che mette il pallone dove vuole. Il resto è opera non solo delle sentinelle in camiseta azzurra ma di tutta la squadra, a cominciare dal centrocampo (De Rossi è un ritorno che può giovare molto alla solidità della trincea) per finire all'attacco fin qui incarnato solo e soltanto dall'acciaccato Balotelli (risentimento muscolare al quadricipite sinistro).
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.