L'"inglese" Pellè si sveglia ma poi il pari è da polli

La punta in Premier non segna da dicembre ma con Eder ritrova lo smalto. Italia meglio nel primo tempo. Poi superBuffon blocca Rooney

L'"inglese" Pellè si sveglia ma poi il pari è da polli

nostro inviato a Torino

Pareggio da polli, italian chicken. Stavolta segna l'italiano vero, ma di stanza in Inghilterra. Però non basta secondo il recente made in Italy. Italia dignitosa, Inghilterra noiosa. Ma se parlano i gol non se ne vede differenza. Meglio l'Italia di Pellè e Eder, a rischio quella di riserva, con molte riserve sull'assetto difensivo. Un altro pari nel carnet di Conte.

Inghilterra con la gustosità di un pollo lesso, almeno l'Italia con quella di un pollo bruciacchiato: qualche sapore qua e là. Fondamentalmente squadre pollastre, ovvero non ti fidar di loro se si tratta di fare sul serio. Qui era amichevole, Juventus stadium con tanti umori e certi rumori che non sono proprio l'encomio al fair play: la liturgia del fischio all'inno nazionale straniero anche stavolta ha conosciuto i suoi interpreti dalle tribune, con il drappello inglese pronto a replicare a squarciagola: perché Inno e Regina non si toccano. Per la squadra meglio rivedersi. Inghilterra per un quarto d'ora da sbadiglio facile, tanto da indurre il pubblico alla fischiata sonora. Non meglio l'Italia affidata ala regia di un provinciale Valdifiori e se, a 28 anni, sei il fiore dell'Empoli non è credibile vederlo diventare oggi il Messia per la nazionale. Meglio Parolo, sempre pronto a cambiare ritmo al gioco ed anche a tirare, e Darmian presente-possente-attizzante sulla fascia sinistra. Difesa assestata per un tempo, nonostante la pericolosa presenza di Ranocchia. Poi, nella ripresa, Chiellini si è svagato liberando Rooney al tiro e così gli altri. Non male il duo Pellè-Eder là davanti, chissà mai non siano affiorati i ricordi di quando giocavano insieme, e in serie B, con la Sampdoria.

Il soldato Graziano (Pellè) doveva esorcizzare il brutto ricordo del primo incontro con lO Juventus stadium. Era la partita d'esordio, ma dello stadio bianconero: Juve contro Parma e il Pellè Graziano finito nella disgrazia di una partitaccia sua. Stavolta il ricordo sarà più conciliane grazie a quella spizzata di testa, sulla palla inviata dal piattone destro di Chiellini. Colpo da centravanti vero con pallone nell'angolo opposto e l'Inghilterra a dirsi: ma questo è quello che dalle parti nostre non segna da dicembre? I casi e i ghiribizzi della vita e del pallone.

Il Pellè, vero made in Italy, ha risollevato il morale della truppa ed, anzi, l'Italia ha perfino cominciato a giocare meglio dopo aver rischiato qualcosa quando Rooney da fuori area ha colpito la traversa ed un paio di incursioni dei leoni hanno fatto tremare i nostri tigrotti: niente male gli interventi di Bonucci. Complessivamente meritato il vantaggio azzurro, dopo aver visto una Inghilterra noiosa e prevedibile con l'eccezione del Rooney trequartista che mostra la stoffa di chi ha stoffa. Un po' come Eder dall'altra parte, capace di cavare i migliori palloni per l'attacco. L'italiano di Brasile, fra l'altro, ha mancato, per primo, il gol quando Darmian gli ha inviato la palletta avvelenata che solo il piede di Jagielka (il più credibile della difesa) ha scacciato via. E ci ha riprovato ad inizio ripresa, innescato ancora dal torinista e anestetizzato dall'uscita di Hart. Italia non proprio esaltante nel gioco, dimessa in Florenzi e Soriano gattone dormivegliante ma pronta a tracciare vie facili nella disposizione larga degli inglesi. Poi Conte ci ha provato anche con Immobile e l'esordiente Vazquez, al grido di un oriundo esclude l'altro (fuori Eder, peccato). Ha riprovato Verratti, un pochino più determinato a centrocampo.

Ma il conto finale ha portato solo sbuffi di timore per Buffon, che due volte si è opposto a Rooney ed una a Kane. Ma si è sentito in croce sul tiro preciso di Townsend, sfuggito alla difesa. Poi Immobile e Antonelli si mangiano l'assolo per il raddoppio. Non era sera di grazie. E di grazia.

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