
"La gara non mi è piaciuta per niente". Marcell Jacobs è tornato a sprintare sulla pista dei due ori olimpici, ma le sensazioni sono tutt'altro che rassicuranti. Il re dei Giochi del 2021 ha corso infatti nei 100 metri in 10.20 e ha chiuso terzo alle spalle del nigeriano Okon (10.04) e del britannico Hughes (10.06) nella sesta delle sette batterie. Per sua fortuna passavano il turno i primi tre, altrimenti in caso di ripescaggio sarebbe rimasto fuori dalla semifinale (in programma oggi alle 13.43 italiane, venti minuti dopo quella dell'altra freccia azzurra Zaynab Dosso).
"Lo considero un po' il mio esordio stagionale", mastica amaro il gardesano, reduce da un 2025 a dir poco travagliato e con un solo sprint prima di ieri sulle gambe, ovvero il 10.30 di Turku, in Finlandia. "Ho sbagliato tutto, proverò a rifarmi", ha aggiunto Jacobs, che obiettivamente deve sperare in un miracolo dal cielo. Perché i vari Thompson, Lyles e gli altri grandi velocisti hanno divorato la pista. "Tutti i big stanno correndo molto forte, cosa che a me quest'anno non è riuscito. Servirà fare tutto super perfetto e avere un po' di fortuna per arrivare in finale. Non sono una persona che vive di ricordi, non vivo solo di quelli, sicuramente ho provato a riportarmi con la mente a quattro anni prima, ma è impossibile da fare. Sono quattro anni più vecchio, ho provato a rivivere quel ricordo, ma poi dovevo concentrarmi su quello che dovevo fare".
E mentre Jacobs a fatica supera il turno, c'è chi addirittura ha già chiuso il suo Mondiale. Ovvero Larissa Iapichino, una delle papabili per una medaglia, che a sorpresa manca l'appuntamento con la finale del salto in lungo lei che arrivava alla rassegna iridata con la terza misura stagionale (7,06 metri). La ragazza fiorentina, sempre prima e seconda nelle gare a cui aveva partecipato, si ferma alla misura di 6,56 m, ottenuta peraltro lasciando 19 cm all'asse di battuta. Larissa chiuderà soltanto 15ª (passavano le prime dodici), a quattro centimetri dall'ultimo posto utile dell'egiziana Esraa Owis, una ragazza che salta con l'hijab. È una delusione cocente per la figlia di Fiona May, vincitrice della recente finale di Diamond League a Zurigo.
"Preferisco analizzare tutto con lucidità perché a caldo la gara si commenta da sola. In questo momento sono sotto choc, non ho emozioni, è come se stessi vivendo in un incubo", dice Larissa, a cui non sono bastate le urla di papà Gianni dalla tribuna per spiccare il volo.SArc