Juve, aspettando la punta è un rebus il Pirlo di Pirlo

Il tecnico avvisa: "Un attaccante prima possibile...". In regia per ora compiti ripartiti tra due giocatori

Juve, aspettando la punta è un rebus il Pirlo di Pirlo

Aspetta il centravanti, Andrea Pirlo. E lo vorrebbe «il prima possibile», perché è ovvio che sia così. Nel frattempo, però, deve fare nascere la sua Juve, che ieri ha battuto 5-0 il Novara (serie C) nella prima e unica amichevole prima del via del campionato. Ronaldo ha segnato, imitato da Ramsey, Pjaca e Portanova (doppietta): la squadra è piaciuta il giusto, ma è ovvio che tutto vada valutato contro avversari più probanti.

Comunque sia: difesa a tre e ogni tanto a quattro, Ramsey uomo di raccordo, Kulusevski apprezzato figlioccio di CR7 e centrocampo variabile. Nel senso che nel primo tempo la coppia di centrali era formata da McKennie e Rabiot, nella ripresa da Bentancur e Arthur. I quali, in teoria, dovrebbero essere i titolari: del primo si conosce già parecchio, essendo ormai una vecchia conoscenza del reparto bianconero, del secondo poco o nulla. E, a dirla tutta, non è che ieri il brasiliano proveniente dal Barcellona e costato uno sproposito (82 milioni, bonus compresi) abbia fatto faville: tutto ovviamente da prendere con le molle, ma intanto è lecito domandarsi chi sia il Pirlo della Juve di Pirlo. Il metronomo, l'uomo d'ordine, quello che detta i tempi e che sa sempre cosa fare quando ha la palla tra i piedi. A occhio: non c'è.

E magari lo stesso ex numero 21 non pretende nemmeno che ci sia: meglio forse ripartire le responsabilità, far partire il gioco in altro modo privilegiando le fasce e chiedendo ai due centrali di cercare il più possibile la profondità. A dirla tutta, comunque sia, è andata meglio la coppia formata da McKennie e Rabiot: lo statunitense si è confermato un buon cacciatore di palloni e ragazzo sveglio mentre il francese, toltosi di dosso le ruggini nella seconda parte della passata stagione, dovrebbe finalmente poter giocare con la mente sgombra da cattivi pensieri. Resta peraltro la sensazione che lì in mezzo possa mancare qualcosa, magari una mezzala capace di inserirsi in zona gol: a inizio mercato Paratici aveva quasi affondato il colpo per De Paul (Udinese) salvo poi lasciare cadere la pista, mentre i 60-70 milioni che chiede il Lione per il gioiellino Aouar sono troppi, visto il momento.

In Germania gira voce di un possibile scambio che coinvolga Douglas Costa e Thiago Alcantara, recente campione d'Europa con il Bayern Monaco e con il contratto in scadenza nel 2021: fosse vero, Pirlo farebbe i salti di gioia, ma al momento mancano conferme. Ci sarebbe poi Locatelli, che però è sotto contratto con il Sassuolo fino al 2023: i 40 milioni di valutazione sono tuttavia troppi anch'essi e allora, al momento, il Pirlo di Pirlo non c'è. Per farne uno, ne servono due: magari funzionerà subito o magari entro il 5 ottobre arriverà un nuovo centrocampista. Insieme a quel benedetto centravanti che Pirlo ieri ha chiesto espressamente.

I nomi sono sempre quelli: Dzeko, Suarez, Morata, Cavani, Giroud. Contro la Samp, domenica prossima nella prima di campionato, toccherà però quasi certamente a Ronaldo giocare da centravanti: se non è paradossale, poco ci manca.

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