Juve attenta: sarà un vero Gp, affascinante ma rischioso

Juve attenta: sarà un vero Gp, affascinante ma rischioso

Se l'abito non fa il monaco, occhio al Monaco, con l'accento sull'ultima vocale, perché la Juventus non può credere di avere evitato il peggio. D'accordo, il Real Madrid è il Real Madrid, così come i materassai dell'Atletico di Simeone sono pozzi avvelenati ma nessuno può pensare che i monegaschi siano l'avversario più morbido. Parlano i fatti: la squadra di Jardim ha battuto in Europa, tra le altre, il Tottenham, il Manchester City, il Borussia Dortmund e in campionato viaggia benissimo in testa con una partita ancora da recuperare. E' giovane, fresca, veloce ed è il risultato di un lavoro di strategia politica e tecnica svolto da Jorge Mendes, procuratore portoghese che sa essere anche abile manovratore e suggeritore.

Jardim, l'allenatore del Monaco, fa parte della sua scuderia, così come può essere considerato il segretario particolare di Dimitri Ribolovlev, il presidente russo del club, uno capace di divorziare dalla moglie previo pagamento di miliardi 3,2 di euro ridotti poi a 564 milioni, senza scomporsi più di tanto, perché la sua fabbrica produce potassio che va via come il pane e lo ha portato a un patrimonio ufficiale (ehm) di 9 miliardi di euro, piazzandolo nella hit parade dei ricchi mondiali, stando alle classifiche di Forbes.

Negli ultimi tre anni la coppia Ribolovlev-Mendes ha trasformato un'allegra comitiva vacanziera in una squadra di talenti veri. Lottin Mbappé fra questi, il nuovo Titì Henry, un diciottenne francese di origine camerunensi, capace di segnare gol in Champions come su una spiaggia della Costa Azzurra.

Non c'è soltanto lui ma è lui il simbolo di questo Monaco nel quale figura anche Morgan De Sanctis, di anni 40, ex Juve, ex

Napoli, ex molte cose e sapiente dei vizi e delle virtù dei bianconeri, come l'ex granata Glik. Dunque meglio la prudenza. Per la Juventus l'impegno di Montecarlo varrà un gran premio di Formula 1. Affascinante ma rischioso.

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