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Juve, cartellino giallo sugli stipendi

I rilievi del revisore dei conti rispolverano l'accusa della Procura di Torino

Juve, cartellino giallo sugli stipendi

Cartellino giallo di Deloitte alla Juventus. Il revisore dei conti, al primo anno d'incarico, ha notificato una serie di rilievi sul bilancio al 30 giugno 2022 per quanto riguarda la manovra stipendi: in soldoni, gli accordi che il club e la squadra avevano trovato nell'aprile 2020 per la riduzione dei compensi dei calciatori legati all'emergenza Covid. Da Paulo Dybala fino a Giorgio Chiellini. Una nuova tegola per il gruppo - che da mesi è sotto la lente della Consob e della Procura di Torino - e vive, anche sotto il profilo sportivo, una stagione in salita. Secondo Deloitte la perdita dell'esercizio 2022 (con un rosso di 254 milioni) e il patrimonio netto risultano sovrastimati rispettivamente di 61 e 9 milioni, mentre la perdita dell'esercizio chiuso al 30 giugno 2021 risulta, viceversa, sottostimata di 38 milioni. Insomma, a Deloitte i conti proprio non tornano e rispolverano le accuse sollevate a marzo scorso quando dalla Procura aleggiava sul gruppo un' accusa di falso in bilancio. In serata si è poi appreso che la società ha fatto slittare l'assemblea dei soci, chiamata proprio ad approvare il bilancio 2022, di un mese: dal 28 ottobre al 23 novembre.

Deloitte spiega di aver analizzato la situazione nel dettaglio. Sotto la lente, gli accordi per la riduzione dei compensi da corrispondere al personale tesserato della Prima Squadra nella stagione 2019/20 e altri accordi per l'integrazione dei compensi delle successive stagioni 2020/21 e 2021/22. E se da un lato il revisore spiega che Juventus «avrebbe dovuto effettuare la correzione degli errori evidenziati», il club replica che «gli eventuali effetti di tali rilievi sarebbero nulli sui flussi di cassa e sull'indebitamento finanziario netto, sia degli esercizi pregressi che di quello appena concluso, mentre sul piano economico e patrimoniale sostanzialmente si azzererebbero a livello cumulato nel corso del quadriennio 2019/2020 - 2022/2023». I rilievi della società di revisione, prosegue il club, «si basano su interpretazioni e applicazioni di regole contabili e giudizi e valutazioni che Juventus non condivide, anche tenuto conto degli approfondimenti di natura legale e contabile svolti dalla società con l'ausilio dei propri consulenti e dei pareri legali e tecnico-contabili acquisiti dalla società».

Una situazione fluida, ma contrapposta, che potrebbe portare a una battaglia legale. Si ipotizza infatti che il club abbia trattato con i singoli giocatori tagli e modalità di restituzione, differenti anche in base alla situazione contrattuale di ognuno. Il tutto attraverso scritture private, famosa la caccia a quella di CR7.

Ma cosa rischia la Juventus? Il cartellino giallo potrebbe diventare rosso? La situazione è ancora incerta ma per quanto riguarda le scritture private, l'articolo 31 comma 3 del Codice di giustizia sportiva stesso prevede che «la società che pattuisce con i propri tesserati o corrisponde loro compensi, premi o indennità in violazione delle disposizioni federali vigenti, è punita con l'ammenda da uno a tre volte l'ammontare illecitamente pattuito o corrisposto, cui può aggiungersi la penalizzazione di uno o più punti in classifica» e al comma 8 si legge che i giocatori che ricevono i compensi di cui sopra «sono soggetti alla sanzione della squalifica di durata non inferiore a un mese».

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