Juve, che fatica a Frosinone. Poi CR7 dimentica il rosso

Cristiano Ronaldo si rialza dopo l'espulsione di Valencia e abbatte il muro dei ciociari all'81'. Cinquina della Signora

Juve, che fatica a Frosinone. Poi CR7 dimentica il rosso

L'incubo di un altro 23 settembre (tre anni fa il Frosinone si prese un punto allo Stadium con un gol al 94') finisce quando il Fenomeno, al terzo centro in due partite di fila, non può fallire il tocco sotto porta. Stava per finire come a Ferrara contro la Spal sei mesi fa, quando lo 0-0 non si schiodò nonostante la Juve le avesse tentate tutte. Ma il sinistro «sporco» di Cristiano Ronaldo - bissato dal gol di Bernardeschi in pieno recupero - è arrivato in tempo utile per tenere i bianconeri a punteggio pieno e come nel 2014 - primo anno di Allegri che aveva raccolto l'eredità di Conte - c'è il sesto successo di fila dei bianconeri, Champions compresa.

La settimana era trascorsa a paragonare i numeri del portoghese con quelli del Frosinone, dai follower dei social - più di 2000 volte maggiori dei ciociari - al lauto stipendio che solo per un terzo potrebbe essere coperto dagli ingaggi della truppa di Longo. Ma naturalmente Cr7 era sotto i riflettori anche per capire la sua reazione dopo quel rosso di Valencia - il primo della sua carriera in Champions - che grida vendetta. E che di fatto lo ha «costretto» a rinviare a mercoledì l'eventuale turno di riposo nel logico turnover che Allegri applicherà per i tanti impegni ravvicinati. Ronaldo ci ha messo la solita generosità, ma non è facile mostrare i propri numeri quando ti trovi davanti due o anche tre giocatori.

Il paradosso è che con Cristiano Ronaldo la squadra di Allegri appare ancora disordinata, spesso frettolosa nelle conclusioni. Ma certo avere il Fenomeno garantisce sempre un'arma in più nel tuo arco. Se poi in panchina hai giocatori come Bernardeschi capaci di cambiare il ritmo di una gara (l'ex viola appare duttile anche quando utilizzato a centrocampo), ecco che la Juve può sempre risolvere a suo favore le sfide. Il Frosinone resta ancora senza gol all'attivo, la risposta alle critiche pesanti arrivate in settimana è stata comunque positiva guardando con il piglio con il quale ha sfidato i pluricampioni d'Italia.

Allegri propone Cuadrado nel ruolo di terzino destro come a Parma, anche se il colombiano giocherà costantemente nella metà campo del Frosinone fino al cambio con Cancelo, regala la prima maglia da titolare in stagione a Rugani e Bentancur e piazza Dybala dietro la coppia Mandzukic-Ronaldo. Il portoghese parte molto largo per poi provare ad accentrarsi, trovando spesso il muro degli avversari. La Juventus pressa l'avversario, ma gira il pallone con poca velocità e ritmo e il Frosinone ha buon gioco a fare densità negli ultimi venti metri. Ronaldo - già oltre i 40 tiri in stagione, quattro in più di quanto ne ha fatti tutto il Frosinone nelle prime gare di campionato - crea l'occasione migliore, sventata dal tocco di Sportiello e dalla deviazione sulla linea di Capuano. La rovesciata di Rugani al centro dell'area è più spettacolare che redditizia, mentre i ciociari restano compatti e organizzati, non rinunciando a qualche sporadica sortita in avanti.

L'ingresso di Bernardeschi per Bentancur serve ad Allegri a provarlo come interno sinistro, ma con lui in campo la Juve ha comunque una maggiore propensione offensiva.

E la partita cambia, soprattutto nelle accelerazioni. I gol di Ronaldo e dello stesso esterno toscano abbattono il muro di un orgoglioso Frosinone. E la Juve si avvicina alla sfida con il Napoli forte di un ruolino di marcia per ora immacolato.

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