Juve, conta solo vincere. Ma per l'Inter ancor di più

Si scontrano gli unici due allenatori scudettati della Serie A. E dopo Milito è sempre potere argentino con Tevez-Icardi. Forse ultima volta Buffon-Handa

Juve, conta solo vincere. Ma per l'Inter ancor di più

Diciotto punti di differenza in appena 16 partite. Qualcuno potrebbe diventare rosso. Qualche tifoso interista spiritoso potrebbe osservare: l'anno passato erano 15, non c'è gran differenza. L'ironia è l'unica difesa, quando non ti resta che piangere. Però dici difesa e l'Inter rischia di cadere in calde lacrime(23 gol al passivo). Dici difesa e la Juve ricomincerà a sentirsi meglio (7 reti incassate). Anche se il Napoli ha incrinato qualche credo. L'Inter ha pianto già abbastanza, sulle orme di Mazzarri, re dei piangina, tralasciando meriti e demeriti in panca. Ed ora le basta portarsi dietro Podolski per mettere brividi a Buffon. La Juve si sta sbattendo nei giochi di mercato, fa volare la fantasia tifosa arrampicandosi sull'idea (costosetta) Sneijder, magari per dimenticare lo scivolone in Supercoppa.

Già ma ora c'è l'Inter, che una volta chiamava il derby d'Italia, oggi solo l'idea di una partita di cartello. All'insegna del conta solo vincere. Che poi sia più importante per l'Inter, è altra storia. La Juve, comunque vada, non mollerà mai. L'Inter non si sa. Voglia di vincere, lo dice Paul “il polpo“ Pogba, come fosse uno sventolar di bandiera. «Iniziare il 2015 con un successo è la cosa più importante. Lo scorso anno, alla Befana, avevamo battuto la Roma. La sfida con l'Inter è come un Derby, sempre difficile e importante». In attesa di essere uomo mercato, meglio essere uomo faro. Il bel gioco del destino che apparecchia una sfida con ragazzi innervati da qualità e talento. Metti Pogba da una parte e Mateo “bum bum“ Kovacic dall'altra e ti ritrovi con un calcio da palcoscenico. Mateo sta cercando frutti dalla cura Mancini. «Ci sta insegnando a giocare in modo diverso, dal punto di vista offensivo. Dobbiamo trovare continuità: sarebbe importante cominciare proprio dalla Juve».

Qualità al potere e noblesse oblige, finalmente se ne può parlare: in panchina gli unici allenatori della serie A ad aver vinto uno scudetto italiano. Ci voleva il ritorno di Mancini per raddoppiare con la presenza di Allegri. Il resto della compagnia è composto da pedigrèe ambiziosi ma in carta velina.

Niente più di un Juve-Inter, di inizio anno, attizza l'idea e la domanda: c'è qualche chance perchè l'Inter vinca a Torino o ne esca indenne? Tutti a ricordare la Strama-Inter che vinse allo Juventus stadium ma poi risultò strana, al limite del disastroso, per tutta la stagione. E se questa Juve ricorda di essere sempre la regina del villaggio, la Mancio-Inter sta cercando l'assestamento. Vero che, storicamente, i nerazzurri hanno il punto debole nel bianconero che rischia sempre di diventare bianconeuro, non solo per questioni arbitrali: Juve, la squadra dalla quale ha subito più sconfitte (45). Vero, anche, che Mancini ha vinto tre volte a Torino con l'Inter e sulla panca del Galatasaray ha saputo tener botta. Dunque? Le ragioni del non ti scordar di me sono tante, la statistica tien in dubbio il pronostico e il gioco delle coppie diventa intrigante per scordare l'età avanzante di Pirlo e l'avventurismo tecnico-tattico nerazzurro. Le difese si affidano a due saracinesche ed a una banda di predicatori del “pericolo è il mio mestiere“. Potrebbe essere l'ultima volta che Buffon e Handanovic si ritrovano allo Juventus stadium a difendere la solita porta. Il portierone azzurro sta facendo passare gli anni, l'Handa nerazzurro potrebbe aver valigie pronte per Roma. E chissà quando si chiuderanno le valigie di Tevez e Icardi? Ancora una volta ci sarà tanto nei piedi dei punteros argentini. Nel segno di Milito e del militismo, che fece dannare la Juve con la Strama Inter, stavolta Icardi(8 reti) presenterà un pedigrèe di 4 gol in tre sfide alla Juve: non gli è riuscito di segnar tanto a nessuna altra squadra. Gioco delle parti con Palacio spalla per controbattere l'urto e l'urlo dell'Apache che farà pesare età, classe, grinta e determinazione. Tevez oggi (10 gol) e domani, dopodomani non si sa.

Sta già contando i giorni che lo separano dal ritorno definitivo in Argentina. Il sapor di grande sfida lo esalta. Inter aperitivo o amarissimo che fa malissimo al suo gran finale? Una ragione in più per pensare che Juve-Inter sarà ancora da brivido.

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