La Juve con i "panzer" per conquistare Palermo

Attacco pesante Mandzukic-Higuain, out pure Chiellini. "Ma i 3 punti sono obbligatori"

La Juve con i "panzer" per conquistare Palermo

Torino U Picciriddu potrebbe rimanere in panchina nella «sua» Palermo. Dopo sei partite su sei (cinque in campionato, una in Champions) da titolare, risultando al momento il secondo giocatore più utilizzato da Allegri dopo Chiellini: 529' minuti per il difensore, 502 per Dybala. Ecco: il toscano già sa che non giocherà, l'argentino lo scoprirà forse solo stamattina. Siccome però Allegri ha spiegato che «finora ha giocato tanto, può darsi non parta subito», non ci sarebbe da stupirsi se l'odierna coppia d'attacco della Juventus fosse formata da Higuain e Mandzukic: Dybala se ne farà una ragione, non metterà il muso per questo e magari rifiatando - ritroverà il tocco magico sotto porta che al momento pare smarrito.

La Joya non segna infatti in campionato da cinque partite, per l'esattezza da 627' e dal 14 maggio: raramente non ha dato il suo apporto e, anzi, spesso è stato tra i migliori in campo. Siccome però gli attaccanti vivono per il gol e lo scorso anno aveva buttato il pallone dentro 23 volte in 46 presenze, è logico che un po' di insoddisfazione si sia impossessata di lui: «Rimanga sereno, segnerà presto», è la carezza che gli porge Allegri. Dopo di che, probabilmente, spazio ai panzer Higuain e Mandzukic: mai utilizzati insieme in impegni ufficiali, pure se «il croato nasce esterno e quindi non ci sarebbero problemi. Pjaca? Potrebbe giocare anche lui, sì. Diventerà uno degli esterni più forti d'Europa ma bisogna dargli tempo: viene dalla Dinamo Zagabria, dove era il più bravo ma dove il livello fisico e tattico era diverso rispetto al campionato italiano o spagnolo, da dove arrivava per esempio Morata».

Calma e sangue freddo, allora. Affrontando la prima di tre trasferte di fila (martedì a Zagabria, domenica a Empoli) su un campo dove coi rosanero non pareggia dal 1969, contro una squadra che la Juve ha sempre battuto negli ultimi otto incroci senza subire un gol ma che - con De Zerbi in panchina - ha raccolto quattro punti nelle ultime due trasferte. Deve ancora segnare un gol in casa in questo campionato, il Palermo, che intanto si gode il macedone Nestorovski (undici reti nelle sue ultime dieci presenze tra massima divisione croata e serie A) e che, ovviamente, nulla avrà da perdere.

«Non possiamo tornare dalla Sicilia senza i tre punti - è la pretesa di Allegri -, dobbiamo dare seguito alla vittoria contro il Cagliari». Per tenere lontano il Napoli («Sarri non va in conferenza? Mi spiace per i giornalisti, io ci sono sempre») e far capire a tutti che il turnover funziona e non risparmia nessuno.

«Contro l'Inter ne ho cambiati cinque, contro il Cagliari idem: solo che quando vinci va tutto bene, quando perdi no». È la legge del calcio, in effetti. Ma di sicuro Higuain avrebbe preferito calcare più a lungo l'erba di San Siro contro i nerazzurri che non quella dello Stadium contro i sardi.

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