Recentemente lo ha ricordato anche lui. Cristiano Ronaldo, sì. Il quale, dopo avere meravigliato il mondo allo Stadium con una rovesciata irreale tanta la bellezza del gesto, aveva riavvolto il nastro dei ricordi. Fino a quando era piccolo e muoveva i primi passi nel mondo del pallone: «La Juve mi è sempre piaciuta sin da bambino». Anche perché il suo primo club, il Nacional Madeira, aveva proprio i colori bianconeri. E ha anche ammesso che qualche anno dopo, nel 2002, quando lui vestiva la maglia dello Sporting Lisbona ed era già finito sui taccuini di parecchi osservatori: «Ai tempi si era parlato anche della Juve e io ero felice, perché ne conoscevo la forza e il fascino». Invece non se ne fece nulla e di lì a poco la scelta sarebbe caduta sul Manchester United.
Il retroscena, per chi se lo fosse perso, è però ancora più gustoso. Perché davvero la Signora aveva deciso di fare le cose sul serio, salvo vedere mandato tutto all'aria per colpa di Salas. Andando con ordine, successe che Moggi aveva già superato la concorrenza di Auxerre, Lione e Arsenal: Gianni Di Marzio, all'epoca responsabile dell'area estero per i bianconeri, aveva ben chiaro il talento che era stato chiamato a visionare e, durante Sporting-Belenenses, se ne innamorò in maniera definitiva. La sua relazione ebbe toni entusiasti, per un giocatore «imprevedibile, tecnicamente formidabile. Una rivelazione da bloccare subito per un eventuale investimento». Seguirono altri esami, ovviamente superati. Fino a quando lo stesso Moggi architettò l'offerta: allo Sporting sarebbero andati 2,5 milioni di euro più Marcelo Salas, il Matador che a Torino fu bersagliato da innumerevoli infortuni raccogliendo in due stagioni solo 18 presenze e due gol in campionato. Pareva tutto pronto e in effetti lo era. Fino a quando però il cileno all'epoca ventottenne - decise di rifiutare il trasferimento in Portogallo per andare al River Plate: la Juve avrebbe potuto arrivare ugualmente a Ronaldo sborsando 10 milioni cash, cifra però ritenuta troppo alta. Qualche mese dopo lo United, pagandolo 12.
2 milioni di sterline, non si fece troppi problemi e il resto è storia.Quanto a Salas, andò davvero al River e ci rimase fino al 2005, anno in cui arrivò in squadra Gonzalo Higuain: una specie di gioco a incastri che, a distanza di anni, potrebbe in qualche modo riproporsi.
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