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Juve, parte la caccia al '13 Ora fa gola la Champions

Benedetta da Platini: "Già pronta per i quarti, poi con un po' di fortuna..." La critica di Capello: "Brava, ma la mia squadra aveva avversari più forti"

Juve, parte la caccia al '13 Ora fa gola la Champions

Torino - Novantaquattro punti conquistati nel 2012, come nessun altro ha mai saputo fare da quando la serie A si disputa a venti squadre. Ma anche il desiderio di «provare a migliorare», come ha detto Bonucci appena prima di staccare la spina per trascorrere qualche giorno di riposo a Courmayeur. Magari accadrà o magari no, ma una cosa è certa: anche nella programmazione delle vacanze natalizie e della successiva ripresa, la Juventus si è dimostrata un passo avanti rispetto alla concorrenza. Quanto meno, ha dimostrato di avere più voglia di faticare e anche la bugia buona di Conte - «nessun allenatore concede tanti giorni di riposo quanto il sottoscritto» - è stata accolta con il sorriso da parte di un gruppo cui la fame non manca mai.

Così, la Signora lavora già a Vinovo da due giorni, prepara la sua caccia al '13, inteso come 2013, ma pure come idea per vincere tutto, quasi tutto, comunque portare a casa un bel gruzzolo. É chiaro che cominciare a lavorare prima non è sinonimo di vittoria finale, però fa un certo effetto prendere atto che la prima della classe sgobba più dei suoi rivali. É un po' come quando a scuola il secchione di turno punta sempre al dieci e lode, mentre gli altri si accontentano di strappare un normalissimo sei schiattando poi di invidia per i successi di quell'altro. «Lo scudetto possiamo perderlo solo noi», ha detto Marchisio facendo suo un pensiero che Buffon non ha avuto timore di esternare fin da ottobre. Ecco: adesso pare ne siamo convinti anche gli altri. Idea sposata anche da Fabio Capello, un ex sempre scomodo per i confronti e senza mezzi termini nel parlare: «L'unica squadra che, sulla carta, potrebbe dare fastidio alla Juve è la Roma». L'attuale ct della Russia elogia la squadra di Conte. «Sta facendo benissimo, bisogna farle i complimenti anche se - sottolinea - non ha competitor. Ai miei tempi c'erano il Milan, l'Inter, la Roma. Oggi le milanesi hanno lasciato andare via i giocatori importanti».

In ogni caso, non potendo dare nulla per scontato, tutti al lavoro con l'intento di migliorare la truppa. In testa la splendida idea di ripercorrere in Champions le orme del Chelsea dell'anno passato: da outsider a squadra da finale. L'abbinamento con il Celtic negli ottavi può essere interpretato come segno del destino. Non sarebbe potuta andare meglio secondo Michel Platini, presidente Uefa con la Signora sempre nel cuore: «La Juve si può già considerare una delle magnifiche otto che prenderanno parte ai quarti. Poi conterà molto la fortuna. Alcune grandi si elimineranno tra loro e anche questo potrà aiutare di riflesso la Juve».

A Conte è già venuta l'acquolina in bocca. Ad Agnelli e al cassiere pure visto che andranno a incrementare i 20 milioni di euro abbondanti incassati finora: saranno sostanziose boccate di ossigeno al bilancio (49 milioni di rosso lo scorso 30 giugno: meno della metà dell'esercizio precedente), ma serviranno anche per gli investimenti, in attesa dell'arrivo dell'atalantino Peluso (prestito con diritto di riscatto, per 5 milioni), al quale va aggiunto Doria, 18enne difensore mancino brasiliano del Botafogo.

Esclusi colpi di testa e follie economiche: l'illusione Drogba è durata lo spazio di un mattino, meglio pensare a Llorente, parametro zero per il prossimo giugno. Nel frattempo, dopo il ko di Bendtner, la società sfoglia la margherita: meglio un giovane già di proprietà (Gabbiadini, Boakye), un cavallo di ritorno (Borriello) o un Mr X? Pare già di sentire Conte: «Uno che tenga la testa bassa e abbia voglia di lavorare».

Altro che feste di Natale.

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