Torino - Dybala centravanti, complice l'assenza di Higuain. Ma, soprattutto, Dybala contro l'Atalanta. Un girone dopo. Quando, per chi ricorda, la Joya cominciò ad andare in crisi dopo una prima parte di stagione sfavillante. Adesso, potrebbe essere arrivato il momento della redenzione: sportiva, ci mancherebbe altro. Fatto sta che quel rigore sbagliato, bissato a stretto giro di posta contro la Lazio, aveva tarpato le ali alla Juventus. Che a Bergamo stava vincendo 2-0, facendosi poi raggiungere fino al 2-2 con successiva conclusione dagli undici metri sbagliata nel finale dall'argentino. Poi, dopo la pausa per gli impegni internazionali, la Lazio vincitrice allo Stadium 2-1 con ancora Dybala protagonista negativo: il rigore sbagliato arrivò addirittura a tempo scaduto, Strakosha fece il miracolo e i bianconeri furono battuti per la prima volta nel loro impianto dopo una striscia di 57 partite consecutive.
Oggi Dybala sarà al centro dell'attacco bianconero e magari, se ce ne sarà bisogno, si presenterà di nuovo sul dischetto. Dal 1 ottobre a oggi, sono nel frattempo successe parecchie cose. Poche positive, a dire il vero: zero gol in Champions (dove le ultime prodezze risalgono allo scorso aprile, con la doppietta contro il Barcellona), qualche lampo in campionato ma tutto sommato una condizione raramente ottimale. Con anche problemi fuori dal campo e un equilibrio sul terreno di gioco difficile da trovare, perché non va nemmeno dimenticato che Allegri lo aveva lasciato seduto per scelta tecnica contro Inter, Bologna e Roma: trattamento non privilegiato, ecco. Perché da queste parti si usa così: se rendi e ti adatti ok, altrimenti guardi gli altri meditando sul da farsi. Di contorno ma non troppo, i problemi di cuore (poi risolti) con Antonella e quelli (in via di risoluzione) con il vecchio agente Triulzi e un nuovo accordo con Adidas che dovrebbe essere ufficializzato a breve. Ci si è quindi messo di mezzo anche un infortunio muscolare: 6 gennaio, contro il Cagliari, quaranta giorni fermo prima dell'ultima mezzora disputata la settimana scorsa nel derby contro il Torino. In tempo per avere due ottime e una buona occasione per segnare: non è successo, ma il segnale è stato di nuovo lanciato e lo stop di Higuain ha fatto il resto. Oggi Dybala ne prenderà probabilmente il posto e la curiosità sarà tutta per lui: «L'ho provato da prima punta, sì. Ci aspettano però quattro partite importanti una di fila all'altra (ancora l'Atalanta in Coppa Italia mercoledì, poi la Lazio sabato e il Tottenham martedì 6, ndr) ed è impensabile che dopo uno stop così lungo Paulo possa giocarle tutte per 90 minuti. Contro la squadra di Gasperini il centravanti gioca in pratica da regista, quindi potrà farlo tranquillamente».
Andrà quasi certamente così, allora. Con Costa e Mandzukic esterni: Bernardeschi invece è ko e «il suo ginocchio sarà rivalutato tra una ventina di giorni: se la terapia conservativa avrà dato risultati, bene. Altrimenti dovremo decidere se operarlo o meno». Decisamente non una gran notizia in vista del periodo più caldo della stagione. Che la Juventus affronta comunque con il vento in poppa, almeno in campionato: nel 2018 Buffon (oggi al rientro) e compagni sono infatti imbattuti, avendo segnato 14 reti senza subirne nemmeno una.
Tenuto conto che la finale di Coppa Italia è a un passo (1-0 all'andata, in trasferta), servirà una mezza impresa a Wembley contro il Tottenham per ribaltare il 2-2 dello Stadium: anche per questo, riavere il miglior Dybala diventa fondamentale. A partire da oggi.
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