Torino - Due anni fa, a Doha in occasione della Supercoppa italiana, vestiva la maglia del Napoli. E la Juventus era un'avversaria da battere: fatto. Ai calci di rigore, dopo avere realizzato una doppietta al pari di Tevez, raggiungendo la Signora a due minuti dal termine dell'overtime. Gonzalo Higuain è pronto a concedere il bis, venerdì contro il Milan: stavolta con addosso il bianconero e una tranquillità ritrovata o forse mai persa. Se dovesse segnare ancora, tanto per essere chiari, difficilmente lo si vedrà esultare mostrando le parti intime come aveva fatto all'epoca, in polemica probabilmente con Benitez e/o con parte dell'ambiente napoletano.
Che effetto le farà tornare a Doha?
«Bellissimo, credo. Ho un buon ricordo di quei giorni. Ero un giocatore del Napoli e abbiamo portato a casa la partita. Adesso gioco con la Juve e tutto quello che mi interessa è raggiungere lo stesso risultato».
Si sente di dovere dimostrare qualcosa?
«No. Io gioco per aiutare la squadra a vincere. E per fare bene, mettendo in campo le mie qualità. Ognuno ha le proprie opinioni e, come ho sempre detto, rispetto tutti: non perdo però certo la mia tranquillità per qualche partita che magari non va come dovrebbe. Se non segno per un po', non è la fine del mondo: a me interessa alzare trofei».
Quella Supercoppa è in pratica la sola manifestazione italiana che la Juve non ha vinto in questi anni: ne è un po' orgoglioso?
«In quel momento è stato bellissimo. Adesso le cose sono cambiate e io gioco per loro. Speriamo di portare a casa il primo titolo della stagione: è la sola cosa che conta».
Un match secco come quello che vi aspetta può essere utilizzato come allenamento mentale per la Champions?
«No, per nulla. Conterà vincere e basta. Inutile avere altri pensieri o immaginare scenari che verranno tra qualche mese. Dovremo pensare al Milan e basta».
La squadra di Montella è una delle tre, insieme a Inter e Genoa, che vi ha battuto in stagione: desiderio di vendetta?
«Un po' sì. È una squadra dura. A San Siro, comunque, il gol di Pjanic era regolare e avrebbe potuto cambiare la partita. Era stato un match difficile e altrettanto succederà venerdì: per vincere, servirà una Juve perfetta».
C'è un giocatore del Milan che sarebbe titolare nella Juve di oggi?
«Non porterei a Torino nessun giocatore di nessuna squadra. Sono contento così e di come siamo noi: ne riceviamo conferma partita dopo partita».
Cosa la colpisce davvero di questa Juve?
«Vedere giocatori che vincono lo scudetto da cinque anni di fila che hanno il fuoco
dentro per arrivare ancora una volta davanti a tutti. È un qualcosa che mi fa impazzire e che mi fa venire una voglia incredibile di provare le loro stesse sensazioni. Se non vinceremo il campionato, sarà solo colpa nostra».
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