Juventus choc a Lione. Neanche l'Europa la sveglia

Primo tempo regalato ai francesi, Cristiano Ronaldo per una volta non salva Sarri. Squadra brutta e pigra

Juventus choc a Lione. Neanche l'Europa la sveglia

La Juventus più brutta cade in Champions. Stavolta Cristiano Ronaldo non nasconde i mali bianconeri, si ferma proprio in una di quelle notti che l'hanno reso immenso. E il Lione regala un'amara sorpresa a una squadra inguardabile che in queste condizioni non è nemmeno tra le dodici che possono inseguire il sogno, il gruppo nel quale l'aveva inserita Maurizio Sarri alla vigilia. La squadra che deraglia paurosamente in Francia con Garcia che stavolta usa il violino giusto dopo la sviolinata ai tempi della Roma. L'ex tecnico giallorosso riesce nell'impresa di non subire gol e si presenterà a Torino con uno di vantaggio. L'anno scorso negli ottavi la Signora ne ribaltò due contro l'Atletico Madrid, ma questa squadra sembra ostaggio di se stessa, delle convinzioni del proprio allenatore, capace di azzerare l'evidente differenza di valori in campo. Sarri perde in Europa dopo due anni e ventidue gare, e potrebbe essere la partita più sbagliata. Che mette ulteriori ombre sul suo futuro.

Per quello basterebbe solo il primo tempo, troppo brutto per essere vero. Il ritorno della Champions doveva essere la svolta per la Juventus. Invece sul palcoscenico europeo si presenta una squadra addormentata, svagata nei singoli, da Rabiot ad Alex Sandro, e indisponente nell'approccio. Insomma la stessa che si sta trascinando da qualche mese in campionato. Un'arroganza che il Lione smaschera dopo un quarto d'ora di accademia bianconera. Sarri ripropone lo stesso centrocampo di Verona, e tutti sappiamo come finì quella partita, evidentemente una lezione non capita. La Juventus non fa gioco, non fa paura e il Lione prende coraggio. Garcia «incarta» Sarri. Che i francesi segnino quando De Ligt è fuori per farsi medicare, è solo un dettaglio. La Signora è molle, statica mentre guarda il talentino Aouar entrare in area e mandare in gol Tousart (con il polpaccio). Sbanda la Signora che già prima era stata salvata dalla traversa sulla testata di Toko Ekambi. La squadra di Sarri soffre fisicamente quasi sempre, contro ogni avversario, gioca sotto ritmo. Un paio di guizzi di Cristiano Ronaldo a parte, davanti fa scena muta Dybala che gira al largo dall'area di rigore. Un cartello di un tifoso francese sentenzia: Pjanic non è un regista. Da quelle parti lo conoscono il bosniaco, il cui ruolo non è l'unico male della Juventus, ma una delle spiegazioni. Non è nemmeno al meglio e Sarri si convince a toglierlo dopo un'ora. Anche nella ripresa la solita supremazia territoriale. Poi Dybala si ricorda di fare la punta e mette a lato la prima vera occasione. A quel punto dentro Higuain per l'inconcludente Cuadrado. E anche Bernardeschi per Rabiot. Tolti i peggiori, ma sarebbero potuti uscire anche tutti gli altri.

Nel finale Higuain spara fuori, Dybala segna in fuorigioco e reclama un rigorino. Sussulti di Juventus in una notte da dimenticare. Si può rimediare, ma intanto è un'altra partita che carica dubbi pesanti sul conto della Signora e sulle sue ambizioni. Italia o Europa che sia. E domenica c'è l'Inter.

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