
In altri tempi la sfida odierna contro l'Udinese sostanzialmente già in vacanza sarebbe stata una partita scontata, proprio come quella che chiuderà il campionato la prossima settimana a Venezia contro una squadra in lotta per evitare la retrocessione. Siccome però nella Juventus attuale di normale c'è ben poco, ecco che sarà meglio non dare nulla per scontato. Di sicuro, c'è il fatto che i bianconeri siano tornati padroni del proprio destino: se vinceranno entrambe le gare, nessuno potrà togliere loro la qualificazione alla prossima Champions League e, con essa, un bel gruzzolo da fare arrivare nelle sempre anemiche casse societarie. Se così sarà, Tudor avrà portato a termine la missione per cui è stato chiamato e potrà guidare la squadra nel prossimo Mondiale per club con l'animo sereno e la certezza che se anche Antonio Conte lo dovesse sostituire di qui a qualche settimana qualche offerta di un certo livello la riceverà in ogni caso.
Viceversa, l'atmosfera si farà plumbea e le residue possibilità di rimanere a Torino svaniranno del tutto: «Non mi sento inferiore a nessuno ha detto lui -, la squadra si è tirata fuori dal buco profondo in cui era finita e sono convinto che, al completo, potrebbe già oggi giocarsela con chiunque». Senza volare troppo alto, basterà appunto battere Udinese e Venezia.
Con Yildiz di nuovo in campo dopo avere scontato la doppia giornata di squalifica, ma senza mezza difesa (Kalulu e Savona fermati dal giudice sportivo, così come Thuram), con Gatti in panchina e Kelly appena recuperato. Il turco diventa allora l'uomo cui aggrapparsi per chiudere decentemente la stagione e cominciare a pensare alla prossima con qualche patema in meno.
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