
Incompiuta. Perché le rimonte subite sono troppe e perché nemmeno il cambio di allenatore pare essere servito a regalare personalità alla Juventus. La quale, raggiunta anche dalla Lazio dopo essere passata in vantaggio, non è più padrona del proprio destino nella corsa al quarto posto e quindi alla qualificazione alla Champions: se stasera la Roma dovesse vincere a Bergamo contro l'Atalanta, sarebbe la squadra di Ranieri a rivestire i panni della favorita anche alla luce di un possibile arrivo a tre.
Nel frattempo, i bianconeri non possono fare altro che recitare l'ennesimo mea culpa stagionale: con i due punti persi all'Olimpico, sono infatti addirittura 23 quelli lasciati per strada da una situazione di vantaggio. In particolare negli ultimi scontri diretti per la Champions in fotocopia: da 1-0 a 1-1 contro Roma, Bologna e Lazio. Ed è ovvio che, pur non ritenendo possibile che tutti avrebbero potuto essere incamerati, anche solo un terzo degli stessi avrebbe cambiato il volto della classifica di Locatelli e compagni.
Quale che sia il motivo reale, non è dato a sapersi e probabilmente non ne esiste uno solo: di sicuro la squadra passata da Thiago Motta a Tudor ha carenze strutturali evidenti, come la mancanza di un vero leader in mezzo al campo o la relativa solidità di una fase difensiva che perso Bremer ha mostrato crepe non indifferenti.
Se a tutto ciò si aggiungono ingenuità e problemi di autocontrollo, non ne possono venire fuori altro che frittate (calcistiche) in serie: subire due espulsioni come quelle di Yildiz (al rientro domenica prossima) e Kalulu (campionato finito) non è concepibile per una squadra presente a se stessa e concentrata sull'obiettivo finale. Che, si badi bene, prevede conseguenze pratiche e non solo blasone, visto che l'accesso alla Champions garantirebbe mal contati cento milioni di euro.
Detto questo, all'attuale Signora non resta che tifare Atalanta stasera per battere poi l'Udinese (senza una decina di giocatori, tra squalificati e indisponibili), battuta ieri pure dall'ormai retrocesso Monza, e il Venezia in corsa per la salvezza: potrebbe non essere impresa
impossibile, a patto di mantenere i nervi saldi e di operare le scelte giuste. Senza confusione, ovvero quella che si è percepita quando sabato Tudor ha tolto dal campo nel finale Conceiçao e Adzic: i due più freschi della truppa.
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