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L’oro contestato che può macchiare la leggenda di Bolt

Nesta Carter, dopo essere stato trovato positivo al doping ha dichiarato la contaminazione da integratore. Il Cio medita se cancellare l'oro vinto nella 4x100 alla Giamaica o trovare altre vie per non macchiare la figura di Bolt

L’oro contestato che può macchiare la leggenda di Bolt

Nesta Carter, Asafa Powell, Michael Frater e Usain Bolt, così la Giamaica scendeva in pista nella finale del 4x100 a Pechino del 2008. L'oro vinto quel giorno risplende nella bacheca di Bolt e degli altri 3 connazionali. Ma ora quel metallo prezioso rischia di scomparire dalla collezione dei 4 giamaicani.

La vicenda e l'antidoping

Ebbene sì, lo scorso giugno è stata la notizia della positività a uno stimolante di Nesta Carter. Un risultato che ora rischia di togliere l'oro dal collo di Bolt e compagni. Carter si è iniettato la metilexaneamina, il cui uso comporta una squalifica di 6 mesi e l'annullamento di un'eventuale vittoria olimpica.

Il presidente del Comitato Olimpico, Thomas Bach, sta temporeggiando sulla revoca della madeglia ai giamaicani, una mossa che potrebbe macchiare la reputazione e l'immagine del campione Usain Bolt. Ma ci sarebbe una via d'uscita. Infatti, come specifica il Corriere della Sera, la "metilexaneamina, stimolante a restrizione d’uso che di norma comporta dai 6 mesi all’anno di squalifica, riclassificato nel 2011 dalla Wada come 'specified substance', cioè suscettibile di 'credibile spiegazione antidoping".

Insomma è in corso una dura battaglia legale: Carter si è appellato alla contaminazione da integratore, il Cio medita sul da farsi.

Il tutto per salvare la leggenda di Bolt.

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