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Lazio-Atalanta la smentita dei fatturati

Due club che non sparano cifre di bilancio clamorose ma roba seria, conti in ordine, prudenza e strategie di investimento

Lazio-Atalanta la smentita dei fatturati

Alla faccia dei fatturati. Uso il linguaggio raffinato, molto caro e in uso tra i presidenti del nostro football. Alludo alla finale di coppa Italia fissata a Roma tra Atalanta e Lazio, non proprio due club che sparano cifre di bilancio clamorose ma roba seria, conti in ordine, prudenza e strategie di investimento, bacino di utenza limitato, buona tradizione, fatti non parole.

Percassi e Lotito raccolgono quello che hanno messo a semina, raggiungono la finale di un torneo che spesso è trascurato e snobbato da chi vive nell'ignoranza sportiva e arruffa il popolo parlando dei fatturati come unico indice valido per arrivare alle vittorie. Balle, demagogia che accontenta chi non conosce questo gioco che permette, in Europa, all'Ajax e al Tottenham di giocarsi la semifinale di Champions dopo aver fatto fuori i fatturati quasi osceni di Real Madrid, Manchester City, Juventus e Bayern. Idem per l'Atalanta che ha eliminato prima la Juventus di Agnelli e poi la Fiorentina di Della Valle, mentre la Lazio ha fatto cose da pazzi rispedendo al mittente le due scatole cinesi di Inter e Milan. Dunque conta il gioco, contano i calciatori, conta anche la fortuna ma l'Atalanta stramerita questa promozione, supportata dalla qualità agonistica, tecnica e tattica voluta da Gasperini mentre la Lazio raggiunge per la terza volta la finale come eccellente risultato di Simone Inzaghi, il quale, se spazzasse via alcune testardaggini e osasse di più come ha saputo fare a Milano, godrebbe di maggiore tranquillità in casa e visibilità all'esterno.

Il totale, comunque, ribadisce che il buon football, alimentato dal ritmo elevato, porta spesso al risultato, non necessariamente allo scudetto che compete a chi ha i calciatori migliori e non il gioco ugualmente superiore. Percassi e Lotito sono tipi differenti uniti dallo stesso cinismo imprenditoriale, divisi però dalla storia dei due club che hanno pressione e responsabilità differenti, se non opposte. L'Atalanta ha raggiunto al massimo una coppa Italia e questa esibisce ancora come trofeo, la Lazio ha scudetti e coppe ma per quelli, conquistati durante la belle (e improvvida) epoque anche finanziaria, paga ancora debiti all'erario.

La finale di Roma vedrà due avversarie di uguale censo tecnico, l'Olimpico potrebbe giocare a favore di Inzaghi ma la squadra di Gasperini ha dimostrato di avere le vitamine per vincere dovunque, come ha saputo fare a Napoli.

Le altre staranno a guardare, usando, come ventaglio, i fatturati.

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