Otto giornate possono sembrare poche ma certamente aiutano a trarre dei primi bilanci di un campionato divertente e quanto mai incerto. Perché se escludiamo la Juventus, che finora ha fatto della regolarità il suo marchio vincente (8 successi su 8), le altre formazioni sembrano tutte equivalersi, con ben dieci squadre in sei punti.
Lo strapotere dei bianconeri di Torino guidati da Max Allegri, è ribadito anche se spezzettiamo il campionato su classifiche particolari: dati che forse non serviranno per avallare fantomatiche tesi sull'apporto essenziale di Cristiano Ronaldo, il cui arrivo avrebbe innescato nel gruppo la presunta mentalità vincente per arrivare alla conquista della Champions League finora mancata. Ma che di certo aiutano a comprendere meglio cosa ci sta offrendo questa Serie A.
Perché analizzando un'ipotetica classifica dove in considerazione vengano prese soltanto le reti messe a segno da giocatori stranieri, i bianconeri sarebbero comunque primi, seguiti a ruota dall'Inter, dal Genoa che ha però una gara in meno (essenziale Piatek) e, a sorpresa, la Fiorentina. Fa specie il Milan, solo 12° in questa speciale classifica nonostante l'arrivo di Higuain: a parziale giustificazione per i rossoneri il massiccio utilizzo di italiani e le loro reti in campionato (vedi Calabria, Bonaventura e Cutrone).
E più di Higuain, Ronaldo o Icardi è ancora una volta Piatek a risultare il giocatore in questo momento più decisivo del campionato. Perché se analizziamo la quota di partecipazione dei nuovi acquisti alle reti segnate dopo il loro arrivo è nuovamente il Genoa a fare la voce grossa, con dieci reti sulle 12 totali messe a segno da atleti acquistati nell'ultima sessione di calciomercato (nove centri finora per il centravanti polacco). Una percentuale (83,3%) pari a quella della Spal e migliore di Parma (80%) e Bologna (75). Male le big del campionato: l'Inter è soltanto 12ª (33%, solo quattro le reti per i nuovi arrivati: Nainggolan, De Vrij, Martinez e Politano), seguono a ruota il Milan (cinque reti, 33%, di cui 4 di Higuain e un a di Castillejo), la Juventus (cinque reti per i nuovi bianconeri, quattro di Ronaldo e una di Bonucci, per un 27,8% totale) e la Roma (25%). La peggiore di tutte? Il Napoli, capace di segnare finora 15 reti ma una sola con giocatori nuovi di zecca (Simone Verdi contro il Torino).
E se spesso i giocatori sono artefici di fortune o sfortune di allenatori, accade sovente che ci sia anche l'altro risvolto della medaglia, quello che vede i tecnici leggere perfettamente le partite e mandare in campo un giocatore che, a gara in corso, segna o fornisce assist ai compagni. L'allenatore più bravo in questo campo? Roberto De Zerbi del Sassuolo.
Per lui 24 cambi in otto gare, con tre reti e un assist messi a segno da atleti entrati dalla panchina sotto sua direttiva. L'ex tecnico del Palermo precede, nell'ordine, Ancelotti, Allegri e Gattuso: una bella soddisfazione.
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