Il difensore centrale della Primavera della Lazio, Filippo Cardelli è stato protagonista di uno sfogo sulla sua pagina di Facebook. Il classe 98, lo scorso 18 novembre si era operato al ginocchio ed aveva chiuso anzitempo la stagione. Cardelli, ora, non ci sta ed ha deciso di lasciare la Lazio, colpevole di aver tesserato troppi calciatori stranieri che tolgono spazio ai giovani italiani: "Dopo 10 anni di sacrifici lascio il calcio. Ci tengo a chiarire che non ho avuto nessuna divergenza con l’allenatore come è stato scritto, anzi il mister è sempre stato onesto con me. Lascio perché sinceramente questo non è più lo sport di cui mi sono innamorato da bambino. Non vedo che senso abbia giocare nella Lazio Primavera e essere circondato da stranieri, e non solo, essere trattato pure come una merda, dopo tutti i sacrifici che ho fatto. Finché si tratta di rinunciare agli studi, agli amici, alle ragazze, è tutto accettabile perché ho un sogno, e il mio sogno viene prima di tutto. Ma quando ti senti dire che dopo un crociato rotto non sei sicuro di avere le cure della società perché non hai il contratto, quando non puoi mangiare a Formello nei giorni di doppia seduta perché non hai il contratto, quando non puoi andare in palestra a migliorarti perché non hai il contratto, quando non ti pagano la visita medico agonistica perché non hai il contratto, ti cascano le palle e rimangono per terra. Ed ovviamente gli stranieri hanno il contratto e guadagnano anche tanto... Non ho mai giocato a calcio per i soldi ma solo per la felicità di far parte di un gruppo di amici che lottano per un obiettivo comune, ho giocato a calcio per il desiderio di poter dire “cazzo ce l’ho fatta”, sono arrivato. La Serie A è piena di stranieri, il calcio degli italiani è morto, e sinceramente se devo essere trattato come uno straniero in patria preferisco andarmene".
Cardelli ha poi ammesso che c'è la possibilità che vada negli Stati Uniti: "È vero, negli Usa il calcio è anni luce indietro, ma almeno ha un briciolo di dignità, quella che noi abbiamo perso. Per tutti quelli che sono arrivati fino a qua e che amano il calcio, un consiglio da chi l’ha vissuto da dentro: non andate allo stadio, non comprate gli abbonamenti tv, perché è tutto finto...
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