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L'Ecuador ai Mondiali in Qatar: respinto ricorso del Cile, speranze finite per l'Italia

La Commissione Disciplinare Fifa ha archiviato il ricorso del Cile. Il caso dell'ecuadoriano Castillo aveva riacceso le speranze di ripescaggio anche dell'Italia

L'Ecuador ai Mondiali in Qatar: respinto ricorso del Cile, speranze finite per l'Italia

L'Ecuador parteciperà regolarmente al Mondiale del Qatar: la Commissione Disciplinare della Fifa ha archiviato il ricorso del Cile. La Federcalcio cilena aveva chiesto di sanzionare la nazionale ecuadoriana per aver schierato Byron David Castillo Segura, sostenendo che il calciatore non avesse i documenti per indossare la maglia dell'Ecuador, essendo in realtà colombiano. Castillo ha giocato otto gare delle qualificazioni sudamericane, il Cile chiedeva la squalifica del giocatore e la penalizzazione della sua nazionale.

La Fifa ha comunicato che la Disciplinare "dopo aver analizzato le argomentazioni di tutte le parti interessate e considerato tutti gli elementi portati dinanzi ad essa, ha deciso di archiviare il procedimento avviato contro la Fef. Le conclusioni della commissione disciplinare sono state comunicate in data odierna alle parti interessate. In accordo con le disposizioni in materia del Codice Disciplinare Fifa, le parti hanno dieci giorni di tempo per richiedere una decisione motivata". Dunque a meno di clamorose novità (la sentenza di oggi può essere portata davanti la Corte d'Appello della Federcalcio internazionale) l'Ecuador farà regolarmente parte del girone A dei Mondiali con Qatar, Senegal e Olanda.

Il caso Ecuador

Tutto nasce dalla denuncia presentata dal Cile alla Commissione Disciplinare della Fifa. Nel dossier spedito in Federazione erano mosse accuse molto gravi nei confronti dell'Ecuador e del calciatore, Byron David Castillo Segura, che avrebbe partecipato alle otto partite, fornendo un falso certificato di nascita, dichiarazioni mendaci sull'età e sulla nazionalità.

In buona sostanza, secondo il rapporto presentato, il calciatore è colombiano e quindi non idoneo a indossare la maglia dell'Ecuador a dispetto di quanto indicato dalla documentazione esibita. Ci sono forti sospetti che il giocatore sia nato in Colombia, nella città di Tumaco, il 25 luglio 1995, e non il 10 novembre 1998, nella città ecuadoriana del generale Villamil Playas, come si legge nella nota ufficiale della federazione cilena.

I dubbi sono nati per il passato poco chiaro di Castillo, le cui origini sono state a lungo avvolte da un alone di mistero. A supporto di questa tesi risulta anche un'indagine sulla registrazione dei calciatori in Ecuador che portò all'identificazione di almeno 75 giocatori tesserati con documentazioni fasulle.

La tesi della federazione cilena fa riferimento a un doppio estratto di nascita che ricondurrebbe a Castillo: l'uno ecuadoriano, l'altro relativo a un bambino nato nel 1995 e i cui genitori hanno lo stesso nome dell'atleta. La situazione controversa aveva riacceso le speranze di ripescaggio dell'Italia.

Ne aveva parlato la stampa oltre che il ct Roberto Mancini prima che il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina spegnesse ogni entusiasmo. Nel caso di accoglimento del ricorso del Cile a partecipare ai Mondiali sarebbe stata una nazionale sudamericana, per l'appunto Alexis Sanchez e compagni, nonostante la nostra Nazionale avesse un ranking più alto. Ma di fatto la Fifa ha preferito rispettare il verdetto del campo.

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