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La Lega dà il giorno: in campo il 13 giugno

Ok da 15 club su 20. Pozzo (Udinese) al ministro: "Sgravate noi dirigenti"

La Lega dà il giorno: in campo il 13 giugno

Sabato 13 giugno. È questa la data scelta dalla Lega di serie A per la ripresa del campionato che ha bisogno, naturalmente, dell'ok del governo. Per deciderla, nel corso dell'assemblea di ieri in conference call, c'è stato bisogno di una votazione. 15 società (tra cui le grandi storiche) hanno votato per il 13 giugno, le altre 5 (Sassuolo, Napoli, Torino, Samp e Udinese) invece hanno optato per il 20 giugno, una settimana in più per perfezionare la preparazione. Economica la spiegazione della maggioranza: ripartendo il 13 giugno ci sarebbe anche lo spazio per completare la coppa Italia (e questo vuol dire i soldi dei diritti tv ceduti alla Rai) oltre che di esaurire le 12 giornate più i 4 recuperi che mancano all'appello prima del 2 agosto, data reclamata dall'Uefa per definire Champions ed Europa league. Non è stata l'unica votazione effettuata ieri. La seconda è avvenuta sull'argomento più atteso dell'assemblea, e cioè la strategia da adottare verso Sky dopo il mancato pagamento dell'ultima rata del contratto.

A stragrande maggioranza, si è deciso di concedere ancora qualche giorno alla pay-tv per effettuare il bonifico prima di far partire il decreto ingiuntivo. 18 società su 20 si sono espresse in tal senso, Bologna e Sassuolo hanno preferito astenersi. Definita anche la posizione da assumere nei due casi: col campionato che riprendesse, nessun dubbio sul saldo del contratto; nel caso di interruzione definitiva disponibilità a trattare con Sky. Sul tema però la novità autentica è arrivata dal presidente Paolo Dal Pino che ha riferito d'aver raggiunto un accordo di confidenzialità con il fondo CVC, concedendo 4 settimane di esclusiva per studiare la proposta confezionata. Il documento sarà distribuito nei prossimi giorni ai 20 club che dovranno studiarne la fattibilità. In sintesi l'offerta è la seguente: CVC, che è un private equity con 300 investitori e asset da 80,5 miliardi di dollari, acquisterebbe il 15 o il 20% della Lega a una cifra, come anticipo, che si aggira sugli 1,5 miliardi in cambio dei diritti tv dei prossimi 10 anni.

Tra una votazione e l'altra c'è stato anche un piccolo colpo di scena, procurato dalla lettera che Giampaolo Pozzo, patron dell'Udinese, ha scritto al ministro Spadafora e per conoscenza agli altri dirigenti del calcio (Gravina e Dal Pino) confessando la propria intenzione di non voler completare il campionato: «Il Governo valuti di manlevare i dirigenti delle società dalle altrimenti ostative responsabilità». L'iniziativa ha provocato un grave imbarazzo del rappresentante del club eletto in consiglio di Lega, Stefano Campoccia il quale ha taciuto con Dal Pino e gli altri colleghi sull'iniziativa del suo azionista, preoccupato dall'esito del torneo vista la posizione in classifica della squadra. Gli altri 19 club hanno minacciato di fare causa per danni all'Udinese mentre Dal Pino ha chiesto a Campoccia di autosospendersi. Alla fine l'incidente è rientrato e l'Udinese ha votato per la ripresa al 20 giugno. A completare i lavori, l'elezione del medico del Bologna dott.

Nanni quale rappresentante della Lega nel Comitato tecnico Figc dopo le dimissioni di Tavana del Torino.

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