Il ventisettesimo gol di Ronaldo in un derby, il primo ovviamente nella stracittadina della Mole. Decisa così, con un tiro dal dischetto. Senza polemiche, però. Perché l'appoggio sbagliato di Zaza (ex di turno) verso il portiere Ichazo aveva costretto quest'ultimo a stendere senza tanti complimenti Mandzukic. Buon per la Juve, certo non brillante né tracimante ma ancora una volta vittoriosa: 46 punti in classifica sui 48 disponibili, un solo ko negli ultimi 25 duelli con i cugini e via di questo passo. Quello che Allegri aveva definito come «lo scoglio più difficile da superare in questo momento della stagione» è stato insomma bypassato e, siccome contano i risultati e non le piacevolezze estetiche, va bene così. Quanto al Toro, se l'è giocata più di altre volte ma anche a questo giro non gli è rimasto nulla in mano.
È un derby spezzettato, quello che va in scena nel primo tempo. Con tante interruzioni, ma anche infinite imperfezioni nel momento in cui granata e bianconeri provano a organizzare qualcosa. Senza Iago Falque, sostituito da Zaza, il Toro aveva anche meno piedi buoni del solito: quanto alla Juve, l'assenza di Cancelo la privava di un giocatore che, pur partendo dalla fascia destra, ne è per certi versi un regista aggiunto. Risultato: succedeva poco o nulla, se non una brutta caduta di Sirigu su azione d'angolo che lo costringerà poi ad abbandonare il terreno di gioco. Non senza avere provato a rimanerci: peccato però che, dopo un mezzo miracolo su conclusione dal limite di Ronaldo, l'ex portiere del Psg abbia dovuto alzare bandiera bianca, sostituito dal 26enne uruguaiano Ichazo. Ronaldo, già: palesatosi con il (pericolosissimo) destro già citato dopo un paio di rimpalli, in precedenza inguardabile con una punizione dal gomito sinistro dell'area di rigore granata finita addirittura in fallo laterale. Poca roba davvero, ecco. Al punto che con il passare dei minuti e grazie al suo 3-5-2 scolastico, il Toro prendeva anche un minimo di fiducia (bene Baselli e Rincon) guadagnandosi un paio di calci d'angolo e accendendo il proprio pubblico con qualche contrasto vinto in mezzo al campo. Un colpo di testa di Belotti su punizione di Baselli dava qualche preoccupazione a Perin, una conclusione un po' telefonata di Zaza no ma era comunque il segnale di una partita sufficientemente equilibrata, certo non bella. Con una Juve arruffona nei suoi centrocampisti, con Dybala quasi mai in grado di imbeccare i suoi compagni di reparto e il solito Chiellini a svettare su tutti in quanto a concretezza e tempismo.
Una sventola di Belotti dal limite inaugurava la ripresa, più viva e meglio giocata. C'era anche modo di vedere un'azione d'attacco degna di tal nome costruita da Ronaldo, rifinita da Mandzukic e finalizzata da Dybala sul corpo di Baselli. Meno interruzioni e più gioco, ecco. Zaza e Belotti riuscivano persino a passarsi il pallone un paio di volte, cosa che da queste parti viene ritenuta più rara di un'eclissi solare.
E però, dopo un colpo di testa potenzialmente pericoloso di Izzo, proprio Zaza la combinava grossa sbagliando l'appoggio verso Ichazo, costretto a stendere Mandzukic: Ronaldo trasformava il rigore e alla Juve bastava così pur se avrebbe anche potuto chiudere la partita tre minuti dopo, quando invece si vedeva annullare per fuorigioco il raddoppio di Mandzukic. Per il Toro sarebbe stata punizione anche troppo severa.
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