Evitato lo spauracchio derby, ma anche la sfida con inglesi e spagnole, il sorteggio degli ottavi di Europa League non è stato comunque benevolo per Inter e Napoli. Ai nerazzurri è toccato l'Eintracht Francoforte, l'unica sfida tra due ex vincitrici del torneo quando ancora si chiamava Coppa Uefa (nel 1980 i tedeschi, tre trionfi tra il 1990 e il 1998 per gli interisti); i partenopei si troveranno di fronte il Salisburgo, giunto in semifinale nella passata stagione eliminando la Lazio, che a sua volta aveva trovato i tedeschi nel girone di qualificazione nell'edizione in corso. Due outsider, ma che hanno i migliori attacchi della competizione (23 reti all'attivo per il Francoforte, 22 per gli austriaci).
«Il ritorno in casa è positivo, l'Eintracht è una squadra tosta. Possiamo ancora migliorare, solo così potremo ambire a passare questo turno», così il vicepresidente dell'Inter Javier Zanetti presente a Nyon. Ma ad Appiano Gentile, più che sul temibile avversario europeo, l'attenzione è rivolta a Mauro Icardi. L'argentino prosegue la fisioterapia al ginocchio, è più fuori che dentro per la trasferta di Firenze di domani, ma intanto la società si aspetta un passo dal giocatore: giovedì era in tribuna a San Siro, ha salutato Lautaro Martinez, piccola battuta con D'Ambrosio, non si è fatto però vedere nello spogliatoio. Fino a che non si scioglie il nodo del rapporto gruppo-Icardi, difficile pensare a un reintegro del giocatore. «Nessuno è più importante della squadra, la fascia è fondamentale ed è sinonimo di esempio - ha sottolineato ancora Zanetti, capitano di lungo corso all'Inter -. I compagni ti rispettano per quello che sei dentro e fuori dal campo. Quando ci sono dei problemi dentro lo spogliatoio bisogna confrontarsi tutti assieme, così si può rendere il gruppo più forte e creare le condizioni per vincere. Non ho parlato direttamente con Mauro, mi dispiace per tutto quello che si è creato».
Tornando all'Eintracht, è settimo in Bundesliga ma fin qui in Europa ha collezionato 7 vittorie e un pari per 2-2. Gli uomini da tenere d'occhio sono soprattutto davanti: c'è il viceré dei bomber continentali, il 21enne serbo Luka Jovic (6 reti, 14 in campionato e capocannoniere) e il 24enne franco-ivoriano Sebastien Haller (16 gol totali in stagione). In porta c'è di nuovo Trapp, arrivato dal Psg in prestito alla fine del mercato estivo, e poi c'è il croato ex Fiorentina e Verona Ante Rebic, 8 gol.
Insidia Salisburgo per il Napoli, squadra dallo stadio caldo e che segna a raffica. Non a caso ha il bomber dell'Europa League, l'israeliano Dabbur in rete 7 volte (con 14 tiri in porta). La squadra di Marco Rose è in testa al suo campionato con un vantaggio sulla seconda sul «modello Juve» (+14), dal 2005 è gestita dalla Red Bull, come il Lipsia che lo scorso anno ha eliminato i partenopei e nel 1994 ha raggiunto il suo massimo risultato europeo, la finale Uefa persa con l'Inter. La stella della squadra è Stefan Lainer, laterale destro che per tutta l'estate è stato inseguito proprio dal Napoli.
«Il Salisburgo è un'ottima squadra con grande esperienza internazionale. Basti ricordare che solo pochi mesi fa ha giocato la semifinale. E poi nel girone ha vinto 6 partite su 6, dovremo fare 2 grandi partite», così Ancelotti. Chiamato a salvare la stagione azzurra proprio in Europa.
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