L'Inter più forte del Var Ma sfonda solo al 94'

Due reti annullate a Nainggolan e Asamoah poi ci pensa Brozovic a piegare Samp e moviola

Davide Pisoni

Al terzo tentativo l'urlo dell'Inter è quello buono. Dalla Champions al campionato è sempre l'ultimo minuto a far esplodere la gioia nerazzurra. Nasce la zona Inter. Il gol di Brozovic in mischia in un assalto disperato può segnare la svolta in campionato dopo quello di Vecino in Europa. Stavolta è Luciano Spalletti ad andare sopra le righe, dopo il duo Trevisani-Adani, facendosi espellere esultando in faccia al quarto uomo. Una gioia smisurata perché a quel punto per l'Inter si profilava un passo indietro che avrebbe rimesso tutto in discussione, compreso l'allenatore. Invece per la seconda volta il recupero scaccia paura e fantasmi (Antonio Conte) dopo che il Var aveva zittito per due volte l'urlo nerazzurro annullando giustamente i gol di Nainggolan e Asamoah. Ma alla fine l'Inter è stata più forte della tecnologia, in fondo a una partita dai due volti.

Perché per mezz'ora non si vede la svolta nerazzurra, che tutti danno per scontata dopo l'uno-due Icardi-Vecino che ha ribaltato il Tottenham in Champions League. Infatti l'Inter parte piano, troppo, obbligata sulla difensiva dalla partenza lanciata della Sampdoria. Spalletti rinuncia a Perisic, non azzarda Keita e sceglie le ali italiane: Candreva e Politano, tenuti a lungo a «piedi invertiti». Giampaolo, invece, pensa in grande con l'undici titolare e Quagliarella confermato nonostante i borbottii al cambio nel recupero con la Fiorentina. L'ex bianconero che in settimana aveva confessato di essere stato vicino ai nerazzurri almeno tre volte («mi voleva Mourinho») dopo nemmeno un minuto ci prova in acrobazia. La differenza è nel centrocampo dove Vecino e Brozovic si ritrovano in inferiorità numerica. La Sampdoria ha il comando delle operazioni, ma appena rifiata dopo la mezz'ora ecco affacciarsi l'Inter dalle parti di Audero. Non a caso è anche la prima volta che Nainggolan e Icardi riescono a combinare, ma il belga viene murato al momento del tiro. E sempre l'ex giallorosso troverebbe anche il gol a ridosso dell'intervallo con una staffilata da Ninja dal limite. Ma l'occhio del Var vede un fuorigioco sugli sviluppi del calcio di punizione e fa annullare.

Comunque è l'episodio che cambia faccia all'Inter e spaventa la Sampdoria. La squadra di Spalletti esce decisamente meglio dall'intervallo e Candreva centra il palo. Icardi va al tiro dopo quasi un'ora contro la sua vittima preferita (10 reti): testata sull'esterno della rete. Il capitano si conferma allergico alla manovra, la partecipazione al gioco è ridotta al minimo nonostante Spalletti alla vigilia l'avesse pungolato senza troppi giri di parole: «Per fare una giocata da campione bastano pochi secondi, per essere un campione deve fare una partita di 95'». Dopo un'ora il tecnico interista gli rimette vicino il suo gemello del gol, Perisic. È la Sampdoria ad accusare l'impegno infrasettimanale, Audero deve dire di no a al tiro ravvicinato di Candreva, riportato a destra sulla sua corsia naturale. Nel confronto tra i bomber che più hanno lasciato il segno in questa sfida, Quagliarella fa meglio di Icardi. Spalletti si gioca anche la carta Keita, convinto dalla solidità della sua squadra che per un'ora non concede tiri agli avversari.

Non si abbatte quando per la seconda volta il Var gli dice no annullando il gol di Asamoah perché il pallone sul cross di D'Ambrosio era già uscito. Non serve la tecnologica per evitare la beffa perché Defrel è in netto fuorigioco. Ma all'ultimo respiro, ecco spuntare Brozovic dal nulla. L'Inter ci crede sempre e adesso può guardare al futuro.

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