Roma Rischiava di diventare la peggiore Inter della storia - in caso di ko sarebbero state nove le gare senza vittorie -. Invece con un'impennata d'orgoglio, complice anche una Lazio di fatto già in vacanza e meno precisa di altre occasioni, la squadra nerazzurra è tornata al successo dopo 70 giorni. Peccato che i tre punti arrivati nella notte dell'Olimpico siano stati tardivi, visto che l'accesso in Europa era già sfumato matematicamente nel pomeriggio di ieri, ma di fatto già da qualche settimana. Il Milan festeggia il traguardo continentale (seppure con l'accesso dalla porta secondaria), l'Inter può solo chiudere con onore una stagione in cui tutto è andato in malora e l'autolesionismo è stato un costante compagno di viaggio.
Questa vittoria di Pirro, conquistata pur senza il bomber Icardi, non è altro che un punto di ripartenza per il futuro che la nuova proprietà nerazzurra sta già cercando di scrivere: offerta monstre a Conte (si parla di 23 milioni lordi a stagione) che dopo aver alzato la Coppa della Premier a Stamford Bridge oggi dovrebbe parlare con il patron del Chelsea Abramovich. Ma per avere una risposta dall'ex ct azzurro bisognerà attendere almeno la finale di Fa Cup di sabato prossimo. Le alternative per la panchina ci sono (Spalletti è stato bloccato) e anche sul mercato giocatori la società si sta muovendo (Tolisso, Emerson, Rudiger, Manolas e Rodrigo Caio alcuni dei calciatori già monitorati). Anche la Lazio sta pensando al futuro. Inzaghi - al quale era arrivata anche un'offerta della Fiorentina - attende il rinnovo del contratto che dovrebbe arrivare in automatico vista la stagione comunque positiva dei biancocelesti, e chiede a Lotito la conferma quasi totale del gruppo (almeno 17 calciatori) oltre che 4 rinforzi di peso per poter entrare nelle prime quattro che nel 2018 accederanno direttamente ai gironi di Champions.
L'ultima in casa della Lazio non sarà certo da ricordare: squadra ancora stordita dal ko in Coppa Italia con la Juve e che sembra aver staccato la spina dopo essersi assicurata l'Europa. Eppure va in vantaggio con il rigore provocato da Murillo (che nell'occasione si infortuna) e trasformato da Keita, al 16° gol in campionato. Qualche tifoso dell'Inter abbandona troppo in fretta il settore dedicato, mentre la curva Nord regala un sorprendente striscione per l'addio imminente del capitano della Roma («nemici di una vita salutano Francesco Totti»). La squadra di Vecchi, pure sotto nel punteggio, si riorganizza con ordine e nel finale di tempo opera il sorpasso: prima il guizzo di testa di Andreolli (al primo gol in A dopo tre anni, l'ultimo al Chievo sempre in trasferta il 18 maggio del 2014), poi la scellerata deviazione di Hoedt nella propria porta, con una spaccata che anticipa il portiere Vargic, alla serata d'esordio nel campionato.
La Lazio non si riprende, finisce addirittura in nove per le espulsioni di Keita e Lulic (severo il secondo giallo per il senegalese che non simula un fallo in area) e subisce anche il terzo gol da Eder, meritevole
della marcatura personale. Nel finale c'è spazio anche per Andrea Pinamonti, alla prima apparizione lontano da San Siro e alla seconda in A. Un regalo per i suoi 18 anni appena compiuti e per il fresco contratto fino al 2021.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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