Milano - È come se all'improvviso fosse rispuntato il sereno sul cielo dell'Inter. La larga vittoria sulla Salernitana regala a Inzaghi un fine settimana da primo in classifica, ma soprattutto spazza via tutti i dubbi che senza gol e senza punti avevano zavorrato il morale nerazzurro. Stasera, la sfida di Napoli dirà qual è l'avversario principale sulla strada dello scudetto, se ce n'è già uno solo, anche se l'impressione, pensando non tanto a quanto visto contro la Salernitana, ma più in assoluto al cammino nerazzurro nella fase ascendente della stagione, il vero avversario l'Inter sembra doverlo cercare dentro di sé.
Ritrovati in una sola sera Martinez e Barella (non Dzeko, perché lui non s'era mai perso e il suo l'aveva fatto anche nel momento più difficile, tipo i gol decisivi al Venezia in campionato e alla Roma in Coppa Italia), Inzaghi può affrontare la trasferta di martedì a Liverpool senza l'ansia dell'impresa e dalla formazione infine schierata venerdì sera in campionato, si capisce come giustamente l'obiettivo non fosse prepararsi per Anfield, ma più concretamente battere l'ultima in classifica. Per assurdo, ma non potrà essere così, a Liverpool sarebbe giusto preoccuparsi della successiva trasferta in campionato col Torino, vero test per la conferma della ritrovata brillantezza nerazzurra.
Che sia testa a testa contro chi vincerà stasera a Napoli o che sia una lunga volata a tre (non ipotizzando il rientro della Juventus), il campionato si deciderà per dettagli, particolari, riserve di energie. Spalletti è fuori dalle Coppe, a Pioli resta almeno un derby di Coppa Italia, come a Inzaghi, dopo che sarà stato assolto il compito di Liverpool. Forse per questo per l'Inter sarebbe meglio giocarsela col Milan, ma gli scontri diretti dicono che a parità di punti sono avanti i rossoneri, mentre col Napoli (vittoria in casa e pari fuori) la situazione è opposta e quindi favorevole.
Di certo, la coppia Dzeko-Martinez numeri alla mano (12 più 14 gol nel solo campionato) non ce l'ha Spalletti né Pioli, anche se è onesto riconoscere che le statistiche sono drogate dall'arrendevolezza della Salernitana e che prima di venerdì erano addirittura 5 mesi
che i 2 attaccanti non andavano in gol nella stessa partita. Dzeko non sarà mai quello che Lukaku è stato per il Toro (e viceversa, se è per questo), ma insieme possono bastare. A patto che funzioni anche tutto il resto.
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