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L'Italia dell'Europeo nasce in una notte di tormenti per Mancini

Il ct ha un gruppo con tanti guai fisici. Conte: "Ti auguro di fare meglio di me..."

L'Italia dell'Europeo nasce in una notte di tormenti per Mancini

Fatta l'Italia di Roberto Mancini, adesso bisognerà fare l'Europeo. Con l'augurio, sincero e affettuoso, di Antonio Conte che ha spedito un messaggio al ct azzurro concluso dalla frase «ti auguro di fare meglio di me». Allora, Conte ct, con una nazionale di scarso spessore tecnico (Giaccherini, Pellè e Zaza gli uomini simbolo), arrivò ai quarti di finale, tradito dai rigori appunto di Pellè e Zaza. Migliorare significa sbarcare in semifinale: sarebbe già un successo in effetti.

La preparazione di quest'altra Italia è stata molto diversa da quella di Conte perché ha avuto la fortuna e la possibilità di pescare in un bacino molto più ampio e tecnicamente più dotato rispetto al predecessore. Ieri sera, il ct - consultati medici ed esponenti dello staff- ha dovuto sciogliere gli ultimi nodi rimasti in seguito alla riduzione del gruppo da 28 unità ai 26 ufficiali consegnati entro mezzanotte all'Uefa come da regolamento modificato. Mancini si è preso tutto il tempo utile perché tante erano le incognite fisiche di alcuni giocatori soprattutto a centrocampo.

Domenica aveva già rinunciato a sorpresa a Kean. Ma la storia delle convocazioni è spesso caratterizzata da tormentoni e difficoltà: da Baggio escluso da Trapattoni nel 2002 (ma nel 1998 gli fece posto Casiraghi) a Cassano nel 2010 dimenticato da Lippi, nella storia recente. Lo stesso Mancini perse la nazionale per una fuga notturna dall'hotel di New York durante una tournee. In passato le esclusioni rumorose di Beccalossi e Pruzzo nel 1982, senza dimenticare il pasticcio che a Messico '70 obbligò Lodetti a tornare a casa perché Valcareggi dopo il forfait di Anastasi chiamò Boninsegna e Prati ritrovandosi con uno di troppo. E negli anni sessanta il Corso scaricato due volte da Fabbri: 1962 (con insulti) e 1966.

E nella giornata di ieri Federico Bernardeschi è stato protagonista anche di un siparietto non proprio esaltante con Valentina, la compagna di Andrea Pirlo. L'azzurro, dopo il gol al San Marino nell'amichevole di Cagliari, si era tolto un sassolino segnalando che «in azzurro mi fanno giocare nel posto giusto. Qui ho fiducia e posso rischiare la giocata». La risposta della compagna del tecnico juventino appena esonerato è stata una scudisciata sul viso: «Genio incompreso per un gol al San Marino!».

Con l'arrivo dalla finale di Oporto di Jorginho ed Emerson, i ranghi dei 26 azzurri sono stati così completati. A questo punto si viaggia verso la prima sfida dell'11 giugno a Roma con la Turchia di Calhanoglu. Tra lui e Donnarumma, entrambi usciti dal Milan, sarà un amaro amarcord.

Il portiere non sa ancora dove metterà tenda nel prossimo campionato, l'altro viene addirittura considerato in viaggio verso il Qatar.

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