L'Italia del solito Pirlo serve il poker Gol e spettacolo, Prandelli soddisfatto

Bonaventura forse tradito dall'emozione, Diamanti, Cerci e Sau a tratti, Poli ha impressionato quanto Aquilani, Antonelli in ospedale ma è solo una contusione. Non è stato un gran banco di prova per i deb in maglia azzurra che Prandelli voleva valutare, ma forse era più importante stare assieme, conoscersi meglio. È finita 4-0, un palo di Balotelli su punizione, tredici conclusioni solo nel primo tempo, a giro d'orologio hanno tirato in porta un po' tutti. Due reti in fuorigioco poi alla mezz'ora Poli e Gilardino hanno segnato anche con fortuna, il destro del doriano è passato fra le gambe di Simoncini, Gila l'ha messa dopo respinta corta su tiro di Aquilani. Una sgambata, chiamarla amichevole sembra una parola grossa. Gli azzurri hanno giocato contro avversari che non ritroveranno mai, in genere la squadra che difende gioca dietro la linea della palla, la simpatica nazionale sanmarinese invece ha giocato dietro la riga di metà campo. Del resto ha perso le ultime 76 partite, davanti il mitico Andy Selva, 37 anni pochi giorni fa, suo il gol del 28 aprile 2004 contro Liechestein, prima e unica vittoria di San Marino di tutta la sua storia, era un'amichevole. Andy ce l'ha messa tutta ma Ranocchia e Ogbonna si sono annoiati a morte, tanto che si temeva potessero inventarsi qualcosa per rendere emozionante la loro presenza.
Prima della gara Prandelli è tornato sulla vicenda Balotelli: «Trovo insopportabile questa rincorsa a tirarlo sempre per la giacca. Penso sia stufo, è il suo stato d'animo a parlare. Ormai è popolare, deve valutare ogni situazione, scegliere con attenzione chi frequentare. Lui che spaccia, anche solo per scherzo, non ce lo vedo proprio. La visita a Scampia era solo la curiosità di un ragazzo, non pensava di aver fatto nulla di male. E ha già chiarito tutto col magistrato». Nell'intervallo parola al ministro dell'integrazione Cecile Kyenge, la partita era dedicata alla lotta contro il razzismo. Soddisfatto Giancarlo Abete, presidente Figc: «Spettacolo, pubblico, una prova per fare poi bene a Praga e quindi in Confederation Cup.

Gli azzurri hanno devoluto il loro premio per gli Europei alla ricostruzione del dopo terremoto in Emilia». Boato all'ingresso di Mario Balotelli, un minuto dopo il terzo gol di Pirlo, gran maestro in mezzo al campo, direttamente su punizione all'incrocio, poi il quarto di Aquilani.

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