
L'Italvolley maschile scrive un'altra pagina di storia, sfata il tabù della Polonia e vola in finale al Mondiale per la sesta volta, la seconda consecutiva dopo l'oro del 2022. Nel 3-0 rifilato ai polacchi (25-21, 25-22, 25-23) c'è la quintessenza di una Squadra con la maiuscola, un gruppo che fino a dieci giorni fa sembrava aver perso la bussola ma che invece si è non solo ritrovato, ma addirittura sublimato grazie a vecchi eroi e volti nuovi. Vero, dall'altra parte della rete gli avversari possono recriminare per l'assenza di Bartosz Kurek, che ha dato forfait per un problema muscolare nella rifinitura mattutina. Ma la Nazionale si è regalata una notte da sogno, illuminata dalla regia di un Giannelli ai limiti della perfezione, dalle saette di Romanò e dai muri di Russo, dalla lucida follia di un Sani che si candida a diventare uno dei volti di questo Mondiale.
Tra le pieghe del risultato finale si nasconde quella capacità di rimanere sempre in partita che Fefé De Giorgi invocava alla vigilia. Nel primo e nel terzo parziale gli azzurri si sono infatti trovati sotto di quattro e cinque lunghezze, ma nei momenti di massima difficoltà hanno risposto con la seraficità del loro allenatore, ricucendo il distacco punto dopo punto per poi vincere set e partita. Il ct ci ha messo del suo pescando la carta vincente dalla panchina: il cambio tattico per sfruttare i turni in battuta di Sani ha ribaltato sia il secondo che il terzo parziale, con lo schiacciatore di Verona che ha disintegrato la ricezione polacca mentre Giannelli cavalcava lo strapotere di un incontenibile Romanò, prima del pallone decisivo messo a terra da Michieletto che ha fatto partire la festa azzurra.
Per la gloria, però, manca ancora un ultimo passo. Oggi alle 12.30, in una curiosa analogia con l'atto finale del Mondiale femminile, l'Italvolley si giocherà la medaglia d'oro contro un tecnico italiano, che la Nazionale l'ha allenata portando a casa il bronzo europeo nel 2015 e l'argento olimpico nel 2016.
Gianlorenzo Blengini, predecessore di De Giorgi sulla panchina azzurra, ha rivitalizzato la Bulgaria riportandola in finale 55 anni dopo l'ultima volta, grazie alla gioventù e al talento dei fratelli Nikolov. Giannelli e i suoi sono pronti: questa Italia fa di nuovo sognare.