«Macché Barbie, io salto, piego e corro veloce»

«Macché Barbie, io salto, piego e corro veloce»

Comunque vada sarà (stato) un successo. Mai come questa volta l'inflazionato refrain si attaglia all'Open d'Italia numero 69 della storia del nostro golf. Già, perché mai come questa volta l'Italia è arrivata alla più importante manifestazione professionistica, che si tiene entro i confini di casa, entrando dalla porta principale. Non siamo più gli ultimi della carovana. Gli inglesi ci guardano negli occhi, e non più dall'alto in basso, gli americani si sono abituati a partire dal tee della buca uno con un italiano come compagno di viaggio. Gli azzurri e le azzurre, dai Molinari a Manassero a Diana Luna a Giulia Sergas a Sophie Sandolo, hanno acceso di luce e di vittorie quel firmamento agonistico illuminato in passato solo dalle personalissime galoppate dei Rocca, e, più indietro ancora, dei Dassù e dei Mannelli. L'abbinamento golf - Italia, in altre parole, non suona più come un'eresia ma come un'asserzione di capacità che incute rispetto. Prova ne è che da ieri, che è stata la giornata dello svedese Sjoholm, che ha girato in 64 colpi conquistando la vetta della classifica provvisoria, hanno cominciato a darsi battaglia, sul tracciato del Royal Park dei Roveri, a Fiano Torinese, 6 giocatori tra i primi 50 del Ranking, 4 vincitori di Major, 3 componenti del team continentale alla prossima Ryder Cup. Sono numeri che pesano. Come pesa quel trio delle meraviglie, formato da Francesco Molinari (20° ieri), Matteo Manassero (32° come Lorenzo Gagli e il dilettante Giorgio De Filippi) e Edoardo Molinari (47°) su cui già dalle prime battute si sono concentrati gli sguardi degli appassionati dello sport verde per eccellenza.
Giova ricordare che Francesco, il meglio messo nel ranking con la posizione numero 25 sarà marcato stretto qui a Fiano da altri 5 top gun della Money List: il tedesco Kaymer, il belga Colsaerts, gli spagnoli Castaño, e Cabrera Bello (che già ieri è andato forte) e dall'inglese Dyson. Per la cronaca i Molinari, Colsaerts e Kaymer faranno parte della compagine di Ryder Cup che sfiderà gli Stati Uniti in Illinois, dal 28 al 30 Settembre e con loro è in campo anche lo spagnolo José Maria Olazabal, capitano del team continentale.

Francesco Molinari ha vinto l'Open d'Italia nel 2006 e da allora è partito lancia in resta inanellando successi, raggiungendo l'apice con la vittoria nella World Cup, assieme al fratello Edoardo e con la partecipazione alla Ryder Cup. Ma, attenzione, perché, giochi di prestigio possono arrivare anche da Costantino Rocca, primo campione della nuova era del golf italiano, e da altri 12 azzurri.

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