"Mai immaginato Gattuso alla guida della Nazionale"

Serie A, Italia, Fifa, Uefa, Seleçao. Il neo ct del Brasile Carlo Ancelotti racconta tutto

"Mai immaginato Gattuso alla guida della Nazionale"

Il grande assente. Carlo Ancelotti. Non altro, si dovrebbe scrivere e dire. Dopo 46 anni di onesto lavoro, in giro per l'Europa a raccogliere titoli, onori, trionfi, rappresentante del football umano, normale ma vincente tra Italia, Inghilterra, Francia, Germania, Spagna, la svolta, la partenza, il Brasile, che cosa ci può essere più importante di Parma, Milan, Juventus, Roma, Paris St. Germain, Chelsea, Bayern, Real Madrid? Elementare, Carlo, la nazionale cinque volte campione del mondo. E allora che effetto fa? "Un effetto strano ma dopo tutto quel tempo trascorso in Europa era arrivato il momento giusto per una pausa e ritengo di avere fatto la scelta più giusta perché allenare il Brasile è molto, molto motivante".

In che senso?

"La federcalcio brasiliana è organizzata in modo perfetto, la qualità dei calciatori è molto alta, l'ambiente è positivo, il rapporto che lega il paese alla nazionale è unico, la squadra è rispettata dovunque vada, Belo Horizonte, Bahia, Porto Alegre, la storia del Brasile è unica".

Dunque nessuna saudade per l'Europa?

"No, vivo a Rio per capire, per studiare, per apprendere. Sono contento di questo passo".

Il calcio è cambiato, Parma, Milan e Roma, tre stazioni della storia, hanno proprietà straniere.

"Vent'anni fa non lo avrei mai immaginato, oggi l'Intelligenza Artificiale ci deve abituare a cambiamenti e conoscenze imprevedibili in ogni disciplina sportiva. Ma la finanza non cambierà mai la passione dei tifosi, gli investitori portano soldi freschi di cui il calcio ha bisogno".

A proposito di cambiamenti, Ancelotti al Brasile e Gattuso cittì dell'Italia.

"Mai immaginato che Rino potesse diventare l'allenatore della nazionale ma ha tutti i meriti per onorare l'impegno, ha carattere, ha personalità, spero di incontrarlo al mondiale. Piuttosto non mi aspettavo le difficoltà incontrate da Spalletti".

Due mondiali senza l'Italia, un europeo fallito.

"È una crisi generazionale, non abbiamo grandi attaccanti come Vieri, Totti, Del Piero, Inzaghi. Siamo messi bene in difesa e a centrocampo per il resto facciamo fatica a produrre veri talenti".

Forse si gioca troppo.

"Sì, si gioca troppo e male, il calcio è più analitico, intenso, veloce ma Fifa e Uefa devono rivedere i calendari, troppe partite, non tutte di qualità, troppi infortuni".

Le leghe dovrebbero ridurre da 20 a 18 le squadre partecipanti.

"Mi sembra una buona soluzione, si eviterebbero confronti di bassa qualità che invece aumenterebbe e così anche i costi sarebbero più logici. Ma ci deve essere intesa tra le componenti e finora questo non è accaduto".

Dovreste avere voi allenatori e i calciatori maggiore peso nelle decisioni.

"Siamo i più pagati, forse per questo non ci vogliono al tavolo".

Renzo Ulivieri, presidente degli allenatori italiani, ha proposto di tenere fuori dal calcio Israele.

"Non sono d'accordo, la politica si occupi di questo tema importante ma lo sport sa benissimo affrontare e superare certe situazioni critiche, la storia lo dimostra, basta consultare gli almanacchi. Italia-Israele va giocata".

Avremo il Var illustrato al pubblico.

"Ripeto quello che dissi all'introduzione del Var, uno strumento importante ma l'utilizzo eccessivo ha aumentato i dubbi e le polemiche. Credo che quest'ultima novità non sia necessaria, non so se sia utile per il gioco".

Anche l'arbitro con telecamera.

"Lasciamo perdere".

La serie A segna i ritorni al Milan e alla Lazio di Allegri e Sarri.

"Sono contento che il Milan s'affidi di nuovo ad Allegri: è una figura importante di cui squadra e club avevano bisogno. La A ha allenatori importanti, Sarri, Conte, Gasperini".

Alla Roma una soluzione inedita, la coppia Ranieri-Gasperini.

"L'esperienza di Ranieri è decisiva, l'entusiasmo di Gasperini anche in un città bollente, ho saputo che anche il Papa è romanista".

L'Inter avrà le scorie dello 0 a 5?

"Difficile dimenticare quel risultato però intanto va ricordato che l'Inter è arrivata in finale e non a tutti riesce. Chi gioca la Champions ha come obiettivo di vincerla ma per farlo si deve andare in finale e l'Inter lo ha saputo fare, due volte. E poi Beppe Marotta saprà gestire eventuali appannamenti".

Modric al Milan.

"Gli ho parlato, farà divertire i tifosi, lascerà il segno nel campionato, è felice della scelta, sa di poter andare al mondiale, è un professionista assoluto, l'anno scorso non ha mai saltato un allenamento".

Napoli senza Lukaku.

"Sarà importante per Conte riaverlo nella seconda parte della stagione, quando si decide molto, se non tutto".

David alla Juventus.

"Buon attaccante, veloce, intelligente, ci fece gol in Champions (contro il Real), non è un crak ma è il calciatore canadese più importante, lo dico per questioni mie di famiglia".

Donnarumma.

"Una scelta forte del club e dell'allenatore. Il calcio non prevede la schiettezza ma Luis Enrique è stato schietto, lui ha una idea diversa del ruolo che è cambiato anche per i nuovi regolamenti, dunque serve uno che sappia sbrigarsela con i piedi. Io ho un'idea diversa".

La saggia lezione di Nereo Rocco: un portiere che para tutto, un assassino in difesa, un genio a centro campo, un mona che segna e sette asini che corrono.

"Esatto, in questo, nonostante cambiamenti vari, il calcio non è cambiato, così vanno le cose. Personalmente preferisco un portiere bravo con le mani e Allison lo è".

Davide Ancelotti è alle elementari con il Botafogo.

"Sta facendo bene, 10 partite, 6 vittorie, 2 pari".

Il campionato brasiliano realtà diversa.

"Qui si giocano anche i campionati regionali, carioca, paulista, più partite e viaggi lunghissimi, anche di 6 ore. Sono andato a vedere Internacional-Flamengo, i tifosi hanno lanciato quintali di carta e il vento li ha portati sul campo, 20 minuti di ritardo di inizio partita. Un mondo divertente".

Mai ricevuta un'offerta dalla Figc?

"No, mai. Un contatto con Malagò ai tempi del commissariamento. Poi andai al Napoli".

Dopo il Brasile?

"Ho tre soluzioni: resto qui, trovo qualcosa di interessante o smetto".

Ancelotti pensionato, da escludere.

"Lo escludo".

Ma in verità esiste una nostalgia dell'Italia?

"I tortellini di mia sorella Angela".

Obrigado, Carlo.

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