Materazzi rivela: ""Fine di Inter-Barcellona? ​Sì, l'ho picchiato davvero"

Materazzi ha raccontato un aneddoto relativo a Inter-Barcellona di Champions League: "Le diedi a Balotelli non per il lancio della maglietta ma perché giocò male"

Materazzi rivela: ""Fine di Inter-Barcellona? ​Sì, l'ho picchiato davvero"

Dieci anni fa, il 16 aprile del 2010, l'Inter vinse per 3-1 contro il Barcellona di Pep Guardiola nell'andata delle semifinali di Champions League. I ragazzi di Mourinho vinsero poi la competizione battendo in finale, il 22 maggio, al Bernabeu il Bayern Monaco di Louis van Gaal riportando la Champions a Milano, sponda nerazzurra, a distanza di 45 anni dall'ultima affermazione avvenuta nel 1965 con Helenio Herrera in panchina.

La semifinale d'andata del Meazza fu emozionante per i tifosi dell'Inter che videro la loro squadra trionfare contro il club più forte del mondo in quel momento per 3-1 grazie alle reti di Sneijder, Maicon e Milito che ribaltarono l'iniziale vantaggio blaugrana siglato da Pedro. Sul finire del match, Mourinho fece entrare in campo anche il 19enne Mario Balotelli che si rese protagonista di un diverbio con quasi tutto lo stadio, soprattutto con la curva Nord, che culminò con il famoso lancio della maglia nerazzurra da parte dell'attuale attaccante del Brescia che sancì la rottura definitiva con tutto l'ambiente.

Il ricordo di Materazzi

Marco Materazzi giocò poco quella Champions League dato che i due titolari inamovibili Lucio e Samuel non saltarono quasi mai una partita. L'ex difensore del Perugia, però, era uno degli uomini fidati di Mourinho, un leader capace di far da collante nello spogliatoio nerazzuro. Materazzi, in una diretta social con lo chef Davide Oldani ha raccontanto di aver picchiato il giovane Balotelli dopo Inter-Barcellona: "Io voglio bene a Mario, ma una volta nella famosa partita della maglia gettata a terra contro il Barcellona, se l’era proprio meritata. Oggi siamo tornati a essere più che amici, praticamente fratelli", il racconto di Matrix.

L'ex difensore dell'Inter ha poi spiegato come a scatenare la sua rabbia non fu l'episodio della maglietta gettata per terra: "In quella circostanza fece una cosa che non doveva fare, giocare male; il discorso della maglietta passò in secondo piano. Prima della partita, sul pullman ci disse che sarebbe entrato e avrebbe giocato male. A quel punto gliele promisi. Quando entrò, fece un’azione tirando da fuori anziché andare in contropiede: c’era Milito in panchina che lo voleva ammazzare. Noi credevamo in lui, fece tanti gol con i quali contribuì alla vittoria finale".

Chiusura finale dedicata al padre di Supermario, elogiato da Materazzi per delle parole pronunciate al figlio dopo la partita dei gironi di Champions League contro il Rubin Kazan: "Poi devo dire una cosa, un giorno mi innamorai di suo padre

che dopo la partita col Rubin gli disse ‘non mi sei piaciuto, devi giocare più coi compagni. E basta andare in giro con le ragazze, vai a fare un giro in bici al parco’. Lì diventò il mio idolo incontrastato".

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